Nelle giornate del 25 e 26 luglio 2008 il Corpo Pompieri Volontari di Trieste su richiesta della Società Adriatica di Speleologia (SAS) – Sezione di speleologia urbana, ha svolto un intervento/esercitazione per riportare alla luce un tratto della galleria che anticamente collegava la Chiesa di Santa Maria Maggiore detta “dei Gesuiti” con l’adiacente Collegio Gesuitico.
La galleria, di cui si sapeva l’esistenza ma non la posizione, è stata individuata solo recentemente dal SAS dietro un muro spesso oltre 120 cm. Aperto un varco è stato necessario procedere con la massima cautela, in quanto la galleria presenta un cedimento nel muro di contegno ed è completamente ostruita dalla terra franata nel corso dei secoli. È per questo motivo che la Società Adriatica di Speleologia ha chiesto il supporto del Corpo Pompieri Volontari di Trieste che dispone di particolari strumenti (geofoni) per “ascoltare” la consistenza del terreno e individuare eventuali cavità, oltre che dell’attrezzatura specifica per il puntellamento e consolidamento delle pareti.
La squadra specializzata nel soccorso su macerie ha operato per due giornate riportando alla luce circa tre metri di galleria, sui sei metri di lunghezza stimata, permettendo di recuperare diversi reperti.
Va ricordato che l’USG (Unita Soccorso Geofonico) del Corpo Pompieri Volontari di Trieste è operativa dal 1989 e grazie ad un consistente contributo assegnato dalla Protezione Civile della Regione è stata la prima squadra volontaria in Italia a dotarsi di sonde elettroniche per l’individuazione delle persone sepolte dalle macerie e di attrezzature specialistiche per il loro recupero.
25 e 26 luglio 2008
Trieste