Si è conclusa la prima parte dell’operazione “Natisone”, consistente nella bonifica dell'area spondale in prossimità del fiume Natisone in Comune di Manzano, che ha visto coinvolti gli uomini e le donne della Squadra comunale di Protezione Civile di Manzano. «L’intervento - precisa il sindaco - si è concentrato, per il momento, sul grande argine a protezione del centro urbano di Manzano ed esattamente in destra orografica a monte del ponte in frazione Case di Manzano». «L’attività - ricorda ancora il sindaco - ha visto schierati, a turno, 50 volontari per un totale/uomo di 218 ore svolte sul campo».
«L’azione è stata ritenuta necessaria - puntualizza il Delegato Trungadi, - in quanto la vegetazione, che da anni era cresciuta nella zona e sulle opere spondali, correva il rischio di comprometterle nonché di rallentare ulteriormente il deflusso delle acque durante le piene. Il tutto si è svolto dopo la stesura del Piano Sostitutivo per la Sicurezza, redatto in collaborazione con il Volontario (e professionista in materia Mauro Felcaro), ed ha visto l’impiego di tutte le attrezzature che la squadra dispone».
Tutto il quadro operativo è stato preventivamente valutato, oltre che dal personale della Protezione Civile Regionale anche dal Corpo Forestale Regionale che ha rilasciato la relativa autorizzazione al taglio. Anche la problematica relativa all’impossibilità di posizionare in alveo una cippatrice per il trattamento degli scarti di legno, è stata risolta in accordo con la Forestale attendendo il tempo di seccatura degli arbusti per poi procedere, con l’ausilio della Squadra Antincendio Boschivo, alla bruciatura in alveo secondo le prescritte norme di sicurezza e vigilanza.
L’area bonificata è adesso ben visibile dal ponte del Natisone e da oggi in poi consentirà, anche di notte, un’attenta vigilanza (grazie ai fari che ivi sono allocati) sulla situazione idrometrica del fiume in occasione delle piene che sempre più spesso interessano la zona in questione.
