Rischio incendi boschivi

In Friuli Venezia Giulia ben 275.000 ettari di territorio sono occupati da boschi, concentrati soprattutto nella parte montuosa della regione. Le caratteristiche climatiche e morfologiche di tale territorio lo rendono particolarmente esposto agli incendi boschivi. In particolare il vento, l’umidità relativa e l’insolazione in molti casi riducono o eliminano in brevissimo tempo gli effetti delle precipitazioni che di per sè nella nostra Regione sono abbondanti. È importante poi considerare che gran parte del rilievo alpino orientale è di natura calcarea, soggetto pertanto al fenomeno del carsismo e quindi poco adatto a trattenere negli strati superficiali le piogge.

 Foto di un volontario durante un'esercitazione di AIB
Foto di un volontario durante un'esercitazione di AIB

Nel 2003, a causa di un lungo periodo di siccità, l’intero patrimonio boschivo della nostra Regione è stato colpito da un elevato numero di incendi. In particolare in detta stagione gli incendi hanno distrutto ben 304 ettari di bosco sul Carso Goriziano e Triestino, causando un grave danno ambientale.


Il Carso, infatti, nella stagione estiva del 2003, è stato colpito da un elevato numero di incendi boschivi dovuti all’intensa siccità e alle scarsissime precipitazioni. Nei mesi estivi del 2003, gli incendi hanno distrutto ben 304 ettari di bosco, causando un grave danno ambientale. È stato quindi predisposto, in coodinamento con l’Ispettorato Forestale di Trieste e Gorizia un Piano di interventi urgenti di Protezione civile al fine di aumentare l’efficacia e l’efficienza delle azioni di prevenzione e contrasto nei confronti degli incedi boschivi sul territorio carsico.

A tutto questo si aggiungono le condizioni economico sociali notevolmente modificate negli ultimi anni e che indirettamente hanno comportato un aumento degli incendi boschivi. I boschi infatti non sono più curati e sfruttati dalle popolazioni agricole che ne ricavavano legname, fieno e strame, ma questi materiali altamente combustibili sono abbandonati a sé stessi e occupano larga parte del sottobosco favorendo l’innesco e la propagazione degli incendi.

Il rischio di incendio boschivo in regione è aggravato nei periodi dell’anno in cui statisticamente le precipitazioni sono più scarse. Infatti nella nostra regione sono riconosciuti due periodi di elevato pericolo di incendio compresi, nella stagione invernale, tra il 1 novembre e il 30 aprile e nella stagione estiva, tra il 1 luglio e il 31 agosto.

Non bisogna dimenticare che comunque, a prescindere dalle caratteristiche territoriali, il 97-98% degli incendi boschivi è provocato direttamente dall’uomo: tra le cause, ricordiamo quelle ad innesco doloso, che si riferiscono ai casi in cui ci sia la volontà predeterminata di innescare e propagare l’incendio e quelle colpose, non legate alla diretta volontà, ma dovute a negligenza e disattenzione durante attività che vedano l’utilizzo del fuoco.

Rimangono infatti trascurabili, in termini di numerosità, gli incendi di bosco dovuti a cause naturali (fulmini).

Non bisogna dimenticare infine che nel momento in cui viene scatenato un incendio di bosco questo determina gravi danni ambientali, sia sotto l’aspetto vegetazionale che faunistico, o può diventare una grave minaccia per i centri abitati. A salvaguardia del bosco sono stati quindi imposti divieti e sanzioni al fine di limitare la possibilità di incendi provocati per puro vandalismo o per scopi speculativi.

Carta della pericolosità degli incendi boschivi
Carta della pericolosità degli incendi boschivi