Servizio di piena

Come comunicato dall’Assessore regionale alla protezione civile, con provvedimento n. di prot. 12775 di data 07/09/2007, il presente materiale costituisce documento di riferimento per le funzioni di coordinamento di cui all’art. 1 della LR 64/1986  spettanti al Presidente della Giunta regionale o all' Assessore regionale dallo stesso delegato in base all’art.2 della medesima legge, con particolare riguardo all’impiego dei volontari di protezione civile per la sorveglianza degli argini durante il servizio di piena

Il Servizio di sorveglianza degli argini rientra fra le innumerevoli attività che i Gruppi comunali di volontariato di Protezione Civile sono chiamati a svolgere sul territorio regionale.

L'alluvione di Pordenone causata dal Noncello nel novembre 2002
L'alluvione di Pordenone causata dal Noncello nel novembre 2002

Per comprendere pienamente l’importanza di tale attività, è necessario chiarire alcuni aspetti d’idraulica fluviale. Quando piove l’acqua di precipitazione cade sempre all’interno di un bacino idrografico e buona parte di essa (il resto s’infiltra nel terreno o evapora) alimenta un corso d’acqua il cui livello aumenta. In funzione della durata e dell’intensità dell’evento meteorico il livello dell’acqua nel fiume può aumentare in maniera più o meno repentina fino a provocare una piena fluviale. Qualora il livello delle acque non superi le sponde naturali o il livello degli argini che delimitano l’alveo fluviale si parla di piene ordinarie che comportano solitamente danni limitati ai terreni posti all’interno delle golene.

Il Meduna in località Cecchini in comune di Pasiano di Pordenone (PN): piena novembre 2002
Il Meduna in località Cecchini in comune di Pasiano di Pordenone (PN): piena novembre 2002

Viceversa nel caso di piene di maggiore gravità, definite eccezionali,  le acque fuoriescono dalle sponde o superano gli argini provocando un’alluvione, ovvero l’allagamento delle aree agricole esterne agli argini come pure di infrastrutture e centri abitati con conseguenti danni molto elevati al territorio interessato. La nostra regione, nel corso degli ultimi anni è stata interessata da eventi di piena eccezionale. Oltre alle catastrofiche alluvioni storiche del 1920, 1965 e 1966, negli ultimi tempi sono ancora vivi i ricordi degli eventi di piena del 1996 del 1998, del 2000 e del novembre 2002. Quest’ultima in particolare ha interessato in particolare la pianura pordenonese e causato gravi danni alla città di Pordenone. 

Riferimenti normativi

Lo Stato italiano ha regolamentato la realizzazione e la manutenzione delle opere di difesa idraulica con una serie di leggi apposite. Tra queste ultime citiamo il R.D. n° 523 del 25 luglio 1904 che introduce una classificazione in categorie delle opere e disciplina le norme di rispetto dei corsi d’acqua. Le norme specifiche che disciplinano il servizio di piena e la sorveglianza degli argini sono contenute nel R.D. n° 2669 del 9 dicembre 1937, in particolare nel capo IV avente per titolo “Servizio di piena”. Fino al 2001 tutte le opere idrauliche erano di proprietà del demanio idrico dello Stato e gestite dai locali uffici del Genio civile. Con il Decreto n° 265 del 25 maggio 2001 gran parte dei beni del demanio idrico sono stati trasferiti dallo Stato alle Regioni. L’attività legata al servizio di piena un tempo di competenza degli Uffici del Genio civile è ora gestita dalla Regione. Con Decreto n. 3671 del Direttore Centrale della Direzione Centrale Ambiente ed Energia del 2017 sono state definite le modalità di svolgimento del servizio di piena, ai sensi dell’articolo 14, comma 2, lettera b) della Legge Regionale 11/2015

Corsi d'acqua di competenza regionale

Il Decreto n° 265 del 25 maggio 2001 ha trasferito alla Regione tutti i beni del demanio idrico nonché le funzioni in materia di difesa del suolo ad esclusione dei seguenti tratti:
· fiume Judrio, nel tratto che fa da confine con la Slovenia;
· fiume Tagliamento, nel tratto che fa da confine con la regione Veneto;
· fiume Livenza, nel tratto che fa da confine con la regione Veneto.
Tali tratti, non trasferiti alla Regione, sono rimasti di competenza dello Stato  per il tramite ora del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che svolge le funzioni già esercitate dal soppresso Magistrato alle Acque.
Di seguito sono riportate le carte a scala 1:50.000 indicanti gli argini per i quali è prevista l’attivazione del servizio di piena in base a quanto disposto dal
Decreto n. 3671 del Direttore Centrale della Direzione Centrale Ambiente ed Energia del 2017.

 

 

 

Soggetti coinvolti (Decreto n. 3671/2017 del Direttore Centrale della Direzione Centrale Ambiente ed Energia)

Il Servizio di piena è un’attività che coinvolge diversi soggetti che operano secondo le competenze previste dal Decreto n. 3671 del Direttore Centrale della Direzione Centrale Ambiente ed Energia del 2017.

  • la Protezione Civile della Regione tramite la Sala Operativa Regionale SOR di Palmanova, in base alle richieste della Direzione centrale ambiente ed energia – Servizio difesa del suolo, preallerta e, sulla base delle comunicazioni ricevute, attiva i volontari di protezione civile impegnati nel servizio di piena secondo la pianificazione predisposta e coordina le attività lungo le tratte di sorveglianza;
  • la Direzione centrale ambiente ed energia – Servizio difesa del suolo con la propria struttura organizzativa s’interfaccia con la Sala Operativa Regionale. In questa struttura rientra il personale a cui è affidata la responsabilità di un tronco di sorveglianza;
  • ai Gruppi comunali di volontariato di Protezione Civile è affidata la  sorveglianza degli argini 

Che cos'è il Servizio di Piena

Per difendersi dalle esondazioni, fin dai tempi antichi l’uomo costruisce opere idrauliche di difesa quali argini, chiaviche, opere di derivazione. L’efficacia di tali opere al verificarsi di eventi di piena è legata al grado di controllo che viene realizzato sulle opere stesse.  Il servizio di piena risponde proprio a questa esigenza di monitoraggio e controllo. Il Servizio di piena è l’insieme di procedure ed attività che sono avviate al sopraggiungere di una piena di un corso d’acqua e si sviluppa in più fasi:

1.       fase di pianificazione preliminare che è svolta dalla Protezione civile in accordo con la Direzione centrale ambiente ed energia – Servizio difesa del suolo;

2.       fase di monitoraggio e allerta meterologica che è svolta dalla Protezione civile della Regione che si coordina con la Direzione centrale ambiente ed energia – Servizio difesa del suolo, i Gestori dei bacini idroelettrici, i Consorzi di bonifica e tutti gli Enti interessati;

3.       fase di sorveglianza degli argini che è svolta dai volontari dei gruppi comunali di Protezione civile, coordinati dalla Protezione civile regionale;

4.       fase di pronto intervento per la prevenzione ed il ripristino che è una competenza affidata alla Protezione civile della Regione in collaborazione con la Direzione centrale ambiente ed energia – Servizio difesa del suolo.