
La Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia stipula Protocolli di Intesa con Istituzioni ed Autorità aventi competenze in materia, operanti sul territorio nazionale e regionale, nonché con le strutture di protezione civile delle Regioni italiane ed europee confinanti: attualmente, gli interlocutori sono il Dipartimento nazionale della Protezione civile, le Prefetture – Uffici Territoriali di Governo - regionali, la Capitaneria di Porto, la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e culturali, le Istituzioni scolastiche, l’ARI - Associazione nazionale Radioamatori Italiani, la Protezione civile della Slovenia e quella della Carinzia.
Attraverso i Protocolli di Intesa, la Protezione civile della Regione prefigura lo strumento operativo per attuare la massima reciproca collaborazione con i Soggetti sottoscrittori, per l’assolvimento dei compiti di tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente, in caso di emergenza o in vista di un rischio di emergenza nel territorio regionale, ovvero, in particolare, nelle aree di confine o in quelle marittime e costiere.
I Protocolli rappresentano altresì uno strumento idoneo a consentire la condivisione di modalità operative, sistemi tecnologici ed informatici, nonché la sperimentazione congiunta di nuove tecnologie di interesse comune.
Protocollo istituzionale con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile
04 maggio 2002
Il Documento riconosce le modifiche normative apportate alla materia dalla Legislazione successiva al 1997, che traggono origine dagli impulsi alla semplificazione ed al decentramento impressi dalla riforma Bassanini dell’apparato amministrativo (L. 59/97 e seguenti); in particolare, quanto al Sistema regionale di protezione civile:
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evidenzia la centralità della Protezione civile della Regione nella gestione delle emergenze riconosciute dal competente Dipartimento nazionale della protezione civile;
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individua la Sala Operativa regionale di protezione civile come Centro di Coordinamento Soccorsi ai sensi della Legge 225/1992
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attribuisce alla Sala Operativa di protezione civile in Palmanova il ruolo di Centro Funzionale nell’ambito del Sistema nazionale di protezione civile;
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individua il Volontariato come componente rilevante del Sistema regionale di protezione civile e ne attribuisce il coordinamento alla Protezione civile della Regione;
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prevede l’attivazione del Sistema regionale integrato di protezione civile, su richiesta del Dipartimento nazionale della protezione civile, per prestare soccorso ad altra Regione che si trovi in stato di emergenza;
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evidenzia la necessità di promuovere e sviluppare le connessioni tra i Centri funzionali presenti nelle diverse Regioni e tra questi ed il Dipartimento nazionale della protezione civile;
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favorisce la collaborazione operativa tra Protezione civile della Regione e Dipartimento nazionale della protezione civile, nonché la cooperazione tra tali Strutture nella sperimentazione tecnologica di sistemi di monitoraggio del territorio a fini di protezione civile;
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prevede l’attivazione da parte della Regione delle iniziative necessarie per giungere all’interconnessione tra la Sala Operativa regionale di protezione civile di Palmanova e le reti di monitoraggio idrometeorologico della Slovenia e della Carinzia.
Protocollo con le Prefetture – U.T.G.
10 gennaio 2005
Il Documento evidenzia espressamente le rispettive funzioni; nel contempo, promuove la collaborazione tra Istituzioni ai fini di protezione civile:
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le Prefetture – Uffici territoriali di Governo – sono riconosciute come Autorità competenti alla gestione ed al coordinamento delle Forze dello Stato, quali le Forze Armate, le Forze dell’Ordine, il Corpo dei Vigili del Fuoco ed il Corpo forestale dello Stato;
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la Protezione civile della Regione è individuata come competente alla gestione ed al coordinamento delle componenti del Sistema regionale integrato di protezione civile, con particolare riguardo al Volontariato comunale di protezione civile, alle Associazioni che svolgono attività di protezione civile ed ai Sindaci dei Comuni;
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la Sala Operativa regionale – Centro funzionale – di protezione civile in Palmanova viene individuata come la struttura in cui, in caso di emergenza, viene perseguita l’omogenea percezione e valutazione degli eventi calamitosi, e viene altresì attuata la piena collaborazione tra i rappresentanti delle Prefetture e della Regione, al fine di delineare il quadro operativo per il coordinamento sinergico degli interventi;
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la Sala Operativa regionale – Centro funzionale – di protezione civile in Palmanova costituisce il centro del Sistema regionale integrato di protezione civile, nonché il luogo di convergenza, fisica o tramite connessione tecnologica, di tutte le Istituzioni e le forze a diverso titolo competenti ad operare in emergenza o in vista di un rischio di emergenza relativo al territorio regionale;
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stante il ruolo centrale della Protezione civile regionale nella gestione e nel coordinamento delle componenti del Sistema regionale di protezione civile, tutte le interlocuzioni tra le Istituzioni statali operanti sul territorio regionale, con particolare riguardo alle Prefetture- -Uffici territoriali di Governo - e le componenti del Sistema regionale integrato di protezione civile, non debbono avvenire in via diretta, bensì unicamente per il tramite del Centro Funzionale – Sala Operativa regionale di protezione civile di Palmanova.
Convenzione con l'A.N.A. - Associazione Nazionale Alpini
31 maggio 2003 (rinnovata in data 5 maggio 200/)
Il Documento riconosce:
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la funzione del volontariato come espressione di solidarietà sociale quale forma spontanea, sia individuale che associativa, di partecipazione dei cittadini alle attività di protezione civile a tutti i livelli, assicurandone l’autonoma formazione, l’impegno e lo sviluppo;
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l'apporto del volontariato nelle azioni di protezione civile come contributo essenziale nell'ambito della rilevante funzione della Regione, ai sensi dell’articolo 1, comma 1 della legge regionale 64/1986, a tutela dell’incolumità delle persone e/o dei beni e dell’ambiente rispetto all’insorgere di qualsivoglia situazione o evento che comporti agli stessi grave danno o pericolo di grave danno;
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la funzione centrale delle Regioni nell'organizzazione e nell'utilizzo del volontariato, ai sensi dell’articolo 108 del D. Lgs. 112/98;
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il ruolo fondamentale dell’A.N.A. nell’ambito del Sistema regionale integrato di protezione civile, grazie all’elevato potenziale umano disponibile, all’ampia e specializzata presenza sul territorio ed alle pregresse esperienze di solidarietà gia sviluppate in occasione delle calamità che hanno interessato il territorio regionale, (in particolare, il terremoto del 1976 e le emergenze alluvionali del 1996, 1998, 2000 e 2002);
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l’apporto fondamentale conferito dall’A.N.A. in occasione dei soccorsi prestati alle popolazioni di altre Regioni italiane e straniere colpite da eventi calamitosi, in applicazione di quanto previsto dal Protocollo di Intesa istituzionale stipulato tra Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Dipartimento nazionale della protezione civile il 4 maggio 2002;
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la necessità di sviluppare la collaborazione con l’A.N.A., in situazioni di emergenza, per l’assistenza alle popolazioni delle aree colpite da eventi calamitosi, soprattutto valorizzando al massimo le capacità organizzative logistiche dell’Associazione stessa, con particolare riguardo alla predisposizione e gestione delle strutture di soccorso ed accoglienza;
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l’apporto formativo rilevante che l’A.N.A. può garantire nei confronti del Volontariato di protezione civile, sia regionale che comunale, di cui prevede lo sviluppo mediante esercitazioni e simulazioni di stati emergenziali, su iniziativa della Sala Operativa regionale di protezione civile ed in collaborazione con le Amministrazioni comunali interessate;
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l’appartenenza dei Volontari dell’A.N.A. al Sistema regionale integrato di protezione civile, evidenziata anche dall’utilizzo della divisa ufficiale, fornita dalla Protezione civile della Regione, nello svolgimento delle attività di protezione civile.
Convenzione con l’ANC Associazione Nazionale Carabinieri
1° dicembre 2007
Con la Convenzione tra la Protezione civile della Regione e l'Ispettorato regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri si instaura una collaborazione tecnico logistica per assicurare, alle popolazioni colpite da eventi calamitosi, lo svolgimento in sicurezza degli interventi di soccorso di protezione civile finalizzati a fronteggiare e/o superare gli stati di emergenza.
In base alla Convenzione l'Ispettorato ANC, nelle situazioni di non emergenza, assicura:
- il mantenimento operativo delle attrezzature e dei mezzi di protezione civile di proprietà dell'Ispettorato ANC;
- l'addestramento dei propri volontari all'utilizzo in sicurezza delle attrezzature e dei mezzi di protezione civile;
- l'effettuazione di attività di vigilanza e presidio delle strutture operative di Protezione civile;
- la disponibilità a fornire consulenza per la formazione dei volontari appartenenti al sistema regionale di protezione civile sulle tematiche relative al codice della strada.
Il Documento stabilisce che la Protezione civile della Regione può chiedere l'intervento delle strutture dell'Ispettorato ANC per lo svolgimento di esercitazioni e di attività. Inoltre per fronteggiare e superare gli stati d'emergenza, l'Ispettorato ANC si impegna a svolgere tutte le attività relative alla sorveglianza nelle tendopoli dei soccorritori e nelle aree di accoglienza della popolazione predisposte nelle zone colpite da calamità naturali.
L’Ispettorato ANC si impegna ad inviare alla Protezione civile della Regione i dati dell’Associazione necessari all’aggiornamento della Banca dati delle risorse di protezione civile.
Ciascun Nucleo di protezione civile ANC espone, in maniera visibile, all’esterno della propria sede e sui propri mezzi il contrassegno distintivo della Protezione civile della Regione ed il numero verde della Protezione civile della Regione.
L’appartenenza dei Volontari dell’ANC al Sistema regionale integrato di protezione civile, è evidenziata dall’utilizzo della divisa ufficiale dell'Associazione Nazionale Carabinieri con il logo della Protezione Civile della Regione.
Protocollo con l'Ufficio Scolastico Regionale
17 giugno 2004
Il Documento promuove l’educazione dei cittadini sin dalla giovane età, al fine di creare una nuova e moderna coscienza di protezione civile, stimolando la loro formazione di base sui temi della previsione e prevenzione degli eventi calamitosi, nonché del soccorso alla popolazione e del Volontariato di protezione civile. Tali obiettivi sono perseguiti mediante la collaborazione nella realizzazione di programmi scolastici di educazione alla cittadinanza attiva, sia con attività didattica teorica che con esercitazioni pratiche di simulazione di emergenze, ed altresì attraverso il contatto tra i giovani alunni ed il mondo del Volontariato di protezione civile. I corsi realizzati in applicazione del Documento sono riconosciuti come credito formativo secondo la vigente normativa scolastica nazionale e regionale.
Convenzione con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per lo sviluppo di attività di divulgazione, raccolta ed elaborazione dati riguardanti la Protezione civile
3 maggio 2006
Il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, in base ad un protocollo d'intesa di data 18 giugno 2005 e tramite la Convenzione, concorrono alla realizzazione di una struttura che funga da punto di riferimento unitario in grado di ricevere, raccogliere, ordinare, elaborare e diffondere ogni sorta di documentazione e di informazione attinenti agli eventi calamitosi che hanno generato attività di protezione civile, ed alla gestione dei conseguenti interventi realizzati per fronteggiare gli eventi stessi, sul piano normativo, tecnico-scientifico, giuridico-amministrativo, finanziario, operativo ed informativo-multimediale, nonché concernente gli assetti ordinamentali ed organizzativi dei sistemi di protezione civile ai diversi livelli istituzionali.
Protocollo di cooperazione transfrontaliera tra la Protezione civile della Repubblica di Slovenia e la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia
18 gennaio 2006
Tale accordo di cooperazione nasce dalla consapevolezza dei rischi naturali o antropici che possono coinvolgere le popolazioni contermini dell’area di confine e dalla volontà di perseguire la massima reciproca collaborazione e coordinamento in situazioni di emergenza con l’obiettivo comune di garantire la salvaguardia dell’incolumità delle popolazioni, dei beni, del patrimonio culturale, degli insediamenti e dell’ambiente naturale nell’area transfrontaliera.
Il protocollo prevede due tipologie di attività di protezione civile:
- attività di previsione, prevenzione e scambio di informazioni;
- assistenza reciproca in condizioni di emergenza e coordinamento dei soccorsi.
Al fine di attuare le attività di previsione, prevenzione e scambio di informazioni di comune interesse in materia di protezione civile, il protocollo stabilisce la realizzazione di una connessione tra i rispettivi Centri Operativi di riferimento: il Centro operativo della Repubblica di Slovenia di Lubiana , competente per l'intero territorio sloveno, e il Centro Funzionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Sala operativa regionale di Palmanova, attraverso i quali conseguire la tempestiva comunicazione reciproca di tutte le informazioni rilevanti dalle reti di sorveglianza sismica, idrometeorologica e meteomarina, nonché i dati rilevati dai sistemi radar meteorologici, installati nei rispettivi territori. Inoltre si prevede la creazione di un collegamento dedicato per la videoconferenza tra i Centri operativi di riferimento.
Per quanto attiene alle attività di prevenzione inoltre vi è l’impegno a stabilire annualmente programmi di collaborazione per le seguenti attività:
formazione e addestramento del personale addetto alla protezione civile;
scambio di insegnanti, istruttori, esperti e gruppi tecnici;
scambio di conoscenze tecnico-scientifiche e di materiale didattico;
progetti congiunti con finalità di protezione civile.
Per quanto attiene all’assistenza reciproca in situazioni di emergenza in atto sul proprio territorio che possano coinvolgere le popolazioni contermini, il Protocollo stabilisce che la Protezione civile della Repubblica di Slovenia e la Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia hanno la possibilità di richiedere soccorso reciproco, tramite i Centri operativi di riferimento.
II soccorso reciproco, può consistere nell'invio di tecnici specializzati, di squadre di volontari e di altre unità di protezione civile con mezzi ed attrezzature adeguati, di aeromobili e di generi di assistenza (alimenti, medicinali ed altri) alla popolazione contermine colpita, nonché nell'adozione di ogni altra attività di protezione civile utile al superamento delle situazioni di emergenza.
La Protezione civile che chiede il soccorso si impegna ad assicurare un adeguato supporto logistico.
Il Protocollo prevede inoltre la definizione di modalità operative di collaborazione in materia di antincendio boschivo, al fine di prestare reciproca collaborazione nelle attività volte allo spegnimento degli incendi boschivi nelle aree contermini.
Protocollo di cooperazione transfrontaliera tra la Protezione civile della Regione Carinzia e la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia
30 novembre 2006
Tale accordo di cooperazione nasce dalla consapevolezza della necessità che in situazioni di emergenza deve essere garantita una tempestiva assistenza reciproca a favore delle popolazioni contermini coinvolte e dalla volontà di incrementare e favorire la cooperazione nel settore della Protezione civile, secondo quanto previsto dall’Unione Europea, a tutela dell’incolumità delle popolazioni contermini coinvolte dagli eventi calamitosi.
Il protocollo definisce le modalità operative da condividere nelle seguenti attività di protezione civile:
previsione, prevenzione, scambio di dati in tempo reale e comunicazione tempestiva di informazioni relative a situazioni di emergenza;
assistenza reciproca in condizioni di emergenza e coordinamento dei soccorsi alle popolazioni contermini colpite.
Al fine di attuare le attività di previsione, prevenzione e scambio di informazioni di comune interesse in materia di protezione civile il protocollo stabilisce la realizzazione di una connessione tra i rispettivi Centri Operativi di riferimento: per la Regione Carinzia il Centro operativo di riferimento è individuato presso la Landesalarm und Warnzentrale Karnten di Klagenfurt; per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia il Centro operativo per la protezione civile è individuato presso il Centro Funzionale - Sala operativa regionale di Palmanova. La connessione dei Centri Operativi garantirà la tempestiva comunicazione reciproca di tutte le informazioni rilevanti dalle reti di sorveglianza sismica, idrometeorologica e meteomarina, nonché i dati rilevati dai sistemi radar meteorologici, installati nei rispettivi territori. Inoltre si prevede la creazione di un collegamento dedicato per la videoconferenza tra i Centri operativi di riferimento.
Il Protocollo impegna le Protezioni civili delle due Regioni alla tempestiva comunicazione, tramite i rispettivi Centri operativi, dell’incombente rischio di emergenza o dell’emergenza in atto, che possa causare pericolo alle popolazioni, ai beni, agli insediamenti e all’ambiente in prossimità dei territori di confine.
In base al Protocollo la Protezione civile della Regione Carinzia e la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia intendono dar vita allo scambio di conoscenze sui progressi tecnico-scientifici rilevanti ai fini di protezione civile. Inoltre è previsto che vengano organizzate attività addestrative ed esercitazioni in comune, al fine di condividere le rispettive modalità operative in emergenza ed eventualmente definirne alcune in comune.
Nelle situazioni di emergenza in atto sul proprio territorio, il Protocollo stabilisce che la Protezione civile della Regione Carinzia e la Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia possono chiedere, tramite i Centri operativi di riferimento, soccorso reciproco.
II soccorso reciproco, può consistere nell'invio di tecnici specializzati, di squadre di volontari, di mezzi ed attrezzature e di generi di assistenza alla popolazione contermine colpita, nonché nell'adozione di ogni altra attività utile al superamento delle situazioni di emergenza.
Protocollo di intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e l’ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia
29 giugno 2006
Il Protocollo è stata attuato per implementare il Sistema regionale integrato di Protezione civile mediante la connessione alla Sala Operativa – Centro Funzionale di Protezione civile di Palmanova di tutte le reti di monitoraggio del territorio regionale e del radar meteorologico presente a Fossalon di Grado. Infatti una delle funzioni istituzionali della Protezione civile è l’attività di sorveglianza idropluviometeorologica per la gestione dell’emergenze idrologiche e per la valutazione dei rischi incombenti sul territorio, a tal fine è fondamentale l’integrazione del radar di Fossalon, gestito dall’OSMER – Osservatorio meteorologico regionale- struttura tecnica del l’ARPA Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia, nel Sistema regionale di protezione civile.
Inoltre il Protocollo prevede che l’OSMER effettui il monitoraggio meteorologico del territorio regionale 24 ore su 24 e, con la massima tempestività, trasmetta gli elementi di dettaglio dei dati meteorologici e dei relativi scenari di previsione di possibili eventi in suo possesso alla Sala Operativa – Centro Funzionale di Protezione civile di Palmanova, prima della loro divulgazione a qualunque altra struttura o istituzione.
Protocollo di intesa tra la Direzione Marittima di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile
14 febbraio 2006
Tale accordo nasce dalla consapevolezza della necessità di realizzare concreti rapporti di collaborazione nel campo degli interventi nelle aree marittime e costiere in materia di Protezione civile.
Attraverso il Protocollo la Direzione Marittima di Trieste e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile esprimono la volontà di perseguire la reciproca collaborazione per l’assolvimento dei compiti di tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente, in caso di emergenza o in vista di un rischio di emergenza negli ambiti territoriali di rispettiva competenza, e la volontà di condividere modalità operative, sistemi tecnologici ed informatici, nonché di sperimentare congiuntamente nuove tecnologie di interesse comune.
La Direzione Marittima di Trieste, tramite la Sala Operativa del 10° M.R.S.C., e la Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tramite il Centro Funzionale - Sala operativa regionale di Palmanova si impegnano alla tempestiva reciproca comunicazione di ogni emergenza in atto e di ogni incombente rischio di emergenza che possa causare pericolo alle persone , ai beni, agli insediamenti ed all’ambiente nelle aree marittime e costiere
Nelle emergenze in atto nelle aree di rispettiva competenza, il Protocollo stabilisce che la Direzione Marittima di Trieste e la Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia possano chiedere concorso reciproco tramite i rispettivi Centri operativi di riferimento.
II concorso reciproco, può consistere nell'invio di personale operativo, con relativi mezzi ed attrezzature e, per la Protezione civile della Regione, anche di squadre di volontari.
In base al Protocollo la Direzione Marittima di Trieste e la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia intendono conseguire il reciproco adeguamento tecnologico ed operativo, favorire gli incontri tra le componenti tecniche delle rispettive strutture per lo scambio di conoscenze tecnico-scientifiche. Inoltre è previsto che vengano organizzate attività addestrative ed esercitazioni in comune, al fine di condividere le rispettive modalità operative in emergenza e svilupparne di nuove in comune.
Convenzione tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e Associazione Radioamatori Italiani Comitato Regionale
11 aprile 2006
La Protezione civile della Regione e l’ARI tramite la Convenzione intendono sviluppare le attività di radiocomunicazione di protezione civile nelle bande di frequenze assegnate, al fine di supportare con sempre maggiore efficacia ed efficienza le azioni di soccorso alle popolazioni interessate da eventi calamitosi o dal rischio degli stessi. A tal fine l’ARI si impegna a realizzare, gestire, sviluppare e mantenere operative le reti radio di comunicazione in bande HF, VHF e UHF analogiche e digitali, per l’efficace ed efficiente copertura radio di tutto il territorio regionale nelle situazioni di emergenza a tutela della pubblica incolumità. La Protezione civile garantisce la disponibilità all’uso periodico della Sala Radio Regionale di emergenza presso la Sala operativa di protezione civile di Palmanova, al fine di effettuare le “prove di sintonia” verso gli altri soggetti istituzionali quali Dipartimento della Protezione Civile, Prefetture ed altri Enti ed Autorità coinvolti nel servizio radio di emergenza.
In caso di emergenza o in vista di un rischio d'emergenza, l’ARI fornisce in via prioritaria alla Protezione civile della Regione gli operatori radio necessari a supportare le attività di radiocomunicazione in emergenza dalla Sala Radio Regionale di emergenza di Palmanova, nonché mette a disposizione gli operatori radio che devono garantire, nelle aree interessate o potenzialmente interessate da eventi calamitosi, le radiocomunicazioni in emergenza verso la Sala Radio Regionale di emergenza di Palmanova. La Protezione civile in base alla Convenzione può chiedere l'intervento degli Operatori dell’ARI per lo svolgimento di esercitazioni e di simulazioni di situazioni di emergenza, anche in concorso con altre componenti istituzionali e volontarie.
Convenzione tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e C.I.S.A.R. Centro Italiano di Sperimentazione ed Attività Radiantistiche Sezione Regionale Friuli Venezia Giulia
11 aprile 2006
Con la firma della Convenzione la Protezione civile della Regione e il C.I.S.A.R. intendono sviluppare le attività di radiocomunicazione dati ed A/V di protezione civile nelle bande di frequenze assegnate, al fine di supportare con sempre maggiore efficacia ed efficienza le azioni di soccorso alle popolazioni interessate da eventi calamitosi o dal rischio degli stessi.
Inoltre il C.I.S.A.R. si impegna a realizzare, gestire, sviluppare e mantenere operative le reti radio di comunicazione dati ed A/V in bande UHF, VHF e SHF analogiche e digitali, composte da ripetitori fissi e mobili, per l’efficace ed efficiente copertura radio di tutto il territorio regionale nelle situazioni di emergenza a tutela della pubblica incolumità. La Protezione civile può mettere a disposizione del C.I.S.A.R. i propri siti operativi relativi alla rete radio regionale di comunicazione analogica di emergenza. A tale fine, la Protezione civile garantisce il trasporto dei radio operatori del C.I.S.A.R. e delle apparecchiature nelle aree interessate, o potenzialmente interessate, da eventi calamitosi e garantisce la disponibilità all’uso periodico della Sala Radio Regionale di emergenza presso la Sala operativa di protezione civile di Palmanova, al fine di effettuare le “prove di connessione” delle stazioni periferiche della rete UHF – SHF del C.I.S.A.R. con la Sala operativa regionale di Protezione civile di Palmanova.
In caso di emergenza o in vista di un rischio d'emergenza, il C.I.S.A.R. fornisce in via prioritaria alla Protezione civile della Regione gli operatori radio necessari a supportare le attività di radiocomunicazione dati ed A/V in emergenza dalla Sala Radio Regionale di emergenza di Palmanova, nonché mette a disposizione gli operatori radio che devono garantire, nelle aree interessate o potenzialmente interessate da eventi calamitosi, le radiocomunicazioni in emergenza dati ed A/V verso la Sala Radio Regionale di emergenza di Palmanova. Inoltre la Protezione civile può chiedere l'intervento degli Operatori del C.I.S.A.R. per lo svolgimento di esercitazioni e di simulazioni di situazioni di emergenza, anche in concorso con altre componenti istituzionali e volontarie.
Convenzione tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e il Coordinamento Regionale Unità Cinofile da Soccorso
1° gennaio 2008
La Convenzione consolida e perfeziona la collaborazione tra la Protezione civile della Regione e il Coordinamento Regionale Unità Cinofile da Soccorso, composto dalle seguenti Associazioni nel territorio del Friuli Venezia Giulia: Amatori Cani di Utilità (Pinzano al Tagliamento - PN), Cinofili da soccorso Basso Friuli (S. Vito al Tagliamento – PN), Associazione Sportiva e Culturale Corpo Forestale - F.V.G. Sezione cinofili (Gorizia), Cinofila Pratense Cani da Soccorso (Prata di Pordenone –PN), Addestramento Cani da catastrofe (S. Giovanni al Natisone – UD), Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Pordenone Protezione civile Gruppo cinofili, Nucleo Addestramento Cani da Soccorso (Trieste), L’Impronta del Nord Est Cani da soccorso (Maiano – UD).
Con la Convenzione si intende sviluppare la collaborazione nelle attività di ricerca persone disperse su macerie e in superficie (relativamente a zone di pianura, collinari e montane non estremamente impervie). Tale attività può essere svolta sia sul territorio regionale, che extraregionale: in quest’ultimo caso, la collaborazione viene inserita nell’ambito della costituenda colonna mobile regionale.
Il Coordinamento Unità Cinofile, nelle situazioni di ordinarietà, in base alla Convenzione assicura:
la selezione iniziale delle unità cinofile che desiderano aderire al Coordinamento Unità Cinofile, al fine di garantirne un’adeguata preparazione ed un’omogeneità delle competenze specialistiche necessarie, nonché la verifica annuale della preparazione delle Unità cinofile appartenenti al Coordinamento stesso;
l'addestramento delle proprie unità cinofile nell’attività di ricerca persone disperse su macerie ed in superficie.
In base alla Convenzione, la Protezione civile assicura al Coordinamento Unità Cinofile un contributo a copertura delle spese sostenute dalle Associazioni nelle situazioni di ordinarietà per il mantenimento dei cani e per la profilassi medica dei cani.
Protocollo di intesa tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e il Comune di Sgonico - Zgonik
14 febbraio 2006
In base al Protocollo d’intesa la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Protezione civile della Regione e il Comune di Sgonico – Zgonik intendono implementare il Sistema integrato regionale di Protezione civile mediante la realizzazione di una base per l’attività di sorveglianza aerea della zona carsica e di quella costiera, per la prevenzione degli incendi boschivi e per l’attività di protezione civile di soccorso nelle aree contermini, in stretto raccordo con la Sala Operativa - Centro Funzionale di Protezione civile di Palmanova. La Protezione civile della Regione e il Comune di Sgonico individuano di comune accordo nell’immobile denominato “ex aerocampo di Prosecco” in Comune di Sgonico la sede della base per l’attività di sorveglianza aerea della zona carsica e di quella costiera.
Convenzione per lo scambio di dati sismici
30 novembre 2006
La convenzione regola lo scambio dati sismologici in tempo reale tra Friuli Venezia Giulia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Tirolo, Cantone dei Grigioni e Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. Lo scambio dei dati sismici consente ai contraenti di ricevere informazioni più precise ed affidabili sull’attività sismica nelle regioni alpine centro-orientali.