Emergenze e grandi eventi

Ai sensi della L. 24.2.1992, n. 225, art. 2, le emergenze, o comunque le situazioni di rischio di emergenza, sono suddivise in tre tipologie:

  1. eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria: tali emergenze si verificano a livello comunale ed i cui danni o rischi di danni sono limitati e comunque riguardano al massimo il territorio comunale. Nelle emergenze di tipo a) vengono pertanto coinvolte solo le forze di protezione civile appartenenti all’ambito comunale. Si precisa che rientra in tali attività anche la ricerca di persone disperse.

  2. eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per loro natura ed estensione comportano l’intervento coordinato di più Enti o amministrazioni competenti in via ordinaria: tali emergenze riguardano il territorio di più Comuni se non di tutta la Regione, ed i relativi danni o rischi di danno sono comunque fronteggiabili con le forze della protezione civile della Regione;

  3. calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari: tali emergenze sono di gravità tale, da non rendere sufficiente l’intervento delle forze di protezione civile della singola Regione in cui si sono verificate, ma richiedono la mobilitazione delle forze di protezione civile a livello nazionale.

 Alle suddette tipologie di emergenza, sono poi da aggiungere le emergenze che riguardano calamità o altri eventi che colpiscono Paesi esteri, ma che per gravità richiedono la mobilitazione delle forze di protezione civile a livello internazionale


La Protezione civile interviene nei Grandi Eventi (es. Funerali del Santo Padre, Air Show di Rivolto ecc…) quando la realizzazione di tali manifestazioni comporta un afflusso di persone nelle sedi delle manifestazioni stesse tale da far nascere il rischio per l’incolumità delle persone presenti e quindi la necessità di garantire la “protezione dei civili”: tale protezione non riesce però ad essere garantita esclusivamente dalle Forze istituzionali a ciò preposte (Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, Istituzioni sanitarie) a causa dei numeri davvero elevati dell’affluenza e quindi si rende necessario il supporto dei volontari di protezione civile.  In tali situazioni i volontari danno supporto alle forze istituzionali in tutte le attività  di prevenzione in presenza dei rischi connessi alle eccezionali affluenze di persone, viabilità ridotta, presidi di controllo e prevenzione anche di tipo sanitario, spettacoli pirotecnici, accensione fuochi….)

Volontari della Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia, durante le operazioni di assistenza ai pellegrini affluiti a Roma per partecipare alle esequie del Santo Padre Giovanni Paolo II