
Friuli Venezia Giulia, 14 settembre 2013
Nella ricorrenza del cinquantenario dell’evento disastroso del Vajont del 9 ottobre 1963 la Protezione Civile della Regione, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile nazionale, con la Regione Veneto e con le Province autonome di Trento e Bolzano, ha programmato nella giornata di sabato 14 settembre 2013 un’attività esercitativa congiunta per posti di comando e operativa su uno scenario di emergenza sismica che coinvolge principalmente le aree delle provincie di Pordenone, Treviso e Belluno.
L’esercitazione ha ipotizzato uno scenario che prevede un evento sismico di magnitudo 5.8 Richter localizzato al confine regionale in corrispondenza dei comuni di Polcenigo e Sarmede (TV).
Lo scenario operativo per la gestione dell’emergenza ha previsto l’attivazione del Centro Operativo regionale (COR) presso la sede della Protezione civile della Regione di Palmanova, nonché il Centro di Coordinamento Soccorsi (CCS) di coordinamento dei soccorsi per parte statale presso la sede del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Pordenone.
Sul territorio sono stati attivati i Centri Operativi Comunali (COC) dei comuni di Aviano, Barcis, Frisanco, Montereale Valcellina e Erto e Casso.
Si è provveduto all’attivazione di un collegamento in videoconferenza tra il COR del Friuli Venezia Giulia e quello mettere in azione dalla Regione Veneto presso il proprio Coordinamento Regionale in Emergenza (COREM) localizzato a Marghera.
Mediante il tavolo di coordinamento della Commissione speciale Protezione Civile delle
Regioni e Provincie autonome, il cui coordinamento è affidato alla Regione Friuli Venezia Giulia,
sono state attivate anche le colonne mobili delle Province Autonome di Trento e Bolzano; la colonna mobile di Trento è previsto vada in soccorso al territorio della regione Veneto, mentre la colonna mobile di Bolzano in soccorso al territorio della regione Friuli Venezia Giulia.
Gli scenari operativi dell’attività esercitativa in Friuli Venezia Giulia si svolgono nel territorio della provincia di Pordenone.
In comune di Montereale Valcellina si è attuata un’attività di ricerca di persone sepolte da macerie, in tale scenario hanno operato le squadre del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, del Corpo nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico e unità cinofile del corpo nazionale del Vigili del Fuoco, con il supporto tecnico–logistico delle squadre dei gruppi comunali di P.C..
In seguito l’attività di ricerca di persone sepolte da macerie è proseguita nella frazione di Casso in comune di Erto e Casso, dove è intervenuta anche una squadra sanitaria per il recupero di una persona che simulava un infortunio.
Anche in comune di Frisanco è stata effettuata l’attività di ricerca di persone sotto macerie con l’impiego di volontari delle unità cinofile delle Associazioni della Protezione civile regionale.
Le prime verifiche degli effetti prodotti dal sisma sull’edificio scolastico del comune di Aviano, frazione Marsure, che doveva fungere da struttura di ricovero coperta per la popolazione sfollata, è stata svolta da una squadra di tecnici comunali e specialisti dell’Università di Udine esperti in ingegneria della sicurezza e gestione delle emergenze.
A conclusione della verifica ad Aviano la squadra è stata inviata presso il comune di Montereale Valcellina dove ha effettuato una ulteriore verifica per gli edifici costituenti il plesso scolastico del capoluogo. Infine la squadra si è recata in comune di Frisanco dove ha effettuato valutazioni di staticità di edifici pubblici.
Si è ipotizzato che l’evento sismico abbia indotto sui versanti rocciosi della Val Cellina numerosi crolli di massi rocciosi, anche di rilevanti dimensioni. Conseguentemente si è previsto uno scenario operativo che ha immaginato la parziale interruzione della viabilità della SR 251 della Val Cellina, con transito consentito solo ai mezzi di emergenza leggeri provenienti da Montereale Valcellina.
È stata quindi attivata una squadra specialistica per la valutazione della stabilità dei versanti con l’impiego di un “drone” che inviava immagini a terra.
È stato simulato uno scenario operativo di allestimento di un campo di accoglienza della popolazione in comune di Erto e Casso, l’area di ricovero scoperta è stata realizzata, come previsto dal piano comunale di protezione civile, nella “Zona industriale di Frasein”. Nel comune di Erto e Casso è stata inviata anche la colonna mobile provinciale di Bolzano con il compito di allestire il campo di accoglienza della popolazione, i tecnici e volontari del Comune di Erto e Casso hanno fornito assistenza al personale della Colonna mobile nell’allestimento del campo stesso fornendo le informazioni necessarie all’allacciamento ai servizi.
In comune di Erto e Casso è stato effettuato anche un intervento di recupero di un ferito che simulava si fosse infortunato nel tentativo di raggiugere una località abitata isolata lungo un percorso difficoltoso. L’attività è stata eseguita dai volontari del CNSAS del Friuli Venezia Giulia e del Soccorso Alpino di Bolzano.
A Frisanco una squadra dei Vigili del Fuoco ha effettuato la messa in sicurezza edificio lesionato.
Mentre ad Aviano si è proceduto all’evacuazione della casa di riposo effettuata con l’assistenza dei volontari del Gruppo comunale.
Con la collaborazione del sistema regionale Emergenza 118 sono stati allestiti due Punti Medici Avanzati (PMA) distinti, il primo in comune di Erto e Casso e il secondo in comune di Aviano.
Infine è stato previsto uno scenario di recupero della popolazione a Barcis. Nell’ipotesi che l’evento sismico abbia compromesso la stabilità delle strutture viarie nel territorio del comune di Barcis, si è supposto che le abitazioni che si affacciano sulla sponda destra del lago siano rimaste isolate.
Pertanto è stata organizzata un’attività di trasbordo via battello della popolazione con assistenza in acqua da parte della squadra sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della squadra soccorso acquatico della C.M. di Bolzano. È stata effettuata una verifica a vista della staticità della diga di Barcis da parte di una squadra sommozzatori dal lato bacino, mentre nel lato valle hanno operato, effettuando una discesa in corda doppia, le squadre speleo-alpinistiche. A conclusione dell’attività di recupero popolazione è stata eseguita un’attività di ricerca persone in acqua lungo la sponda a ridosso dell’abitato di Barcis.
All’esercitazione hanno preso parte oltre 100 volontari dei Gruppi comunali e circa 50 delle Associazioni di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, inoltre hanno operato anche un centinaio di tecnici delle organizzazioni statali e regionali deputate alla gestione dell’emergenza e che compongono il sistema integrato di Protezione civile regionale.
L’Assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin e il Direttore centrale della Protezione civile regionale Guglielmo Berlasso hanno prima seguito l’evoluzione degli eventi presso la sala situazioni del Centro Operativo regionale della Protezione civile della Regione di Palmanova, coordinando le attività previste sia per la catena di comando dell’ipotizzata emergenza per il Friuli Venezia Giulia. Successivamente si sono recati sui luoghi dei scenari operativi dove hanno incontrato i tecnici ed i volontari impegnati nelle diverse attività. L’assessore Panontin ha quindi incontrato ad Erto il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli anch’egli in visita agli scenari operativi veneti e friulani dell’esercitazione.
Il Capo Dipartimento, l’Assessore ed il Direttore hanno infine raggiunto la sede di Palmanova della Protezione civile per fare il punto finale sulle attività direttive e operative dell’esercitazione.