Esercitazione servizio di piena "Se.Pi. Tagliamento 2008" - 7 e 8 giugno 2008

6, 7 e 8 giugno 2008
lungo il Fiume Tagliamento da Tolmezzo a Lignano


Con l’esercitazione Se.Pi. Tagliamento 2008 si è testata l’operatività dei vari uffici competenti in materia (Direzione centrale ambiente e lavori pubblici; Protezione civile della regione; Direzione provinciale LL.PP. di Udine; Direzione Provinciale LL.PP. di PN; Genio Civile di Udine; Magistrato alle acque di Venezia; Centro Funzionale Regione Veneto; Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento; Consorzio di bonifica Bassa Friulana; Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza; Piave e Brenta-Bacchiglione), dei 36 Comuni rivieraschi (Forni di Sopra; Forni di Sotto; Ampezzo; Socchieve; Preone; Enemonzo; Villa Santina; Verzegnis; Tolmezzo; Cavazzo Carnico; Amaro; Venzone; Bordano; Gemona del Friuli; Trasaghis; Osoppo; Forgaria nel Friuli; Majano; Pinzano al Tagliamento; San Daniele del Friuli; Spilimbergo; Ragogna; Dignano; San Giorgio della Richinvelda; Flaibano; San Martino al Tagliamento; Sedegliano; Valvasone; Codroipo; San Vito al Tagliamento; Camino al tagliamento; Morsano; Varmo; Ronchis; Latisana; Lignano Sabbiadoro), dei 22 gruppi comunali di protezione civile (Zuglio; Tolmezzo; Amaro; Spilimbergo; San Giorgio della Richinvelda; Valvasone; San Martino al Tagliamento; San Vito al Tagliamento; Morsano; Cordovado; Sedegliano; Codroipo; Camino al Tagliamento; Varmo; Ronchis; Latisana; Lignano Sabbiadoro; Precenicco; Palazzolo dello Stella; Rivignano; Muzzana del Turgnano; Pocenia), cui è assegnata la sorveglianza degli argini maestri, oltre ad una decina di altri gruppi comunali chiamati ad intervenire, a supporto dei primi, per esercitarsi nella realizzazione di presidi di somma urgenza nelle situazioni di criticità idraulica per contrastare fontanazzi, crepe e realizzare sopralzi arginali.

Il Tagliamento è il più importante corso d’acqua del Friuli Venezia Giulia. Nasce a quota 1195 m s.l.m.m sul versante orientale del Monte Miaron, nei pressi del passo della Mauria, al confine con il Veneto. L’intero bacino montano ricade nel territorio regionale per una superficie complessiva di 2.480 kmq, dei quali 1.870 kmq sottesi al suo corso prettamente montano, chiuso alla confluenza con il Fiume Fella. La lunghezza complessiva è di 178 km, 56 dei quali nel tratto montano fino alla confluenza con il Fella, il suo maggior affluente, preceduto, in sinistra idrografica dai torrenti Lumiei (124 kmq), Degano (323 kmq) e But (324 kmq). Più a valle gli unici apporti di rilievo sono quelli degli affluenti di destra idrografica Arzino (123 kmq) e Cosa (112 kmq).

Il bacino non dispone di invasi in grado di laminare le portate di piena. Il lago di Sauris, formatosi artificialmente a seguito della realizzazione di uno sbarramento idroelettrico, possiede una capacità di 70 milioni di mc, ma sottende una superficie piuttosto limitata di circa 60 kmq nel sottobacino del Lumiei.

I tratti arginati del fiume riguardano principalmente il suo corso di media e bassa pianura caratterizzato dal progressivo passaggio dal greto ampio e ghiaioso, con regime delle acque tipicamente torrentizio, alla morfologia meandriforme, con letto pensile sulla pianura circostante.

L’esercitazione ha concluso le prove sul campo di verifica del piano regionale per il servizio di piena, predisposto dalla Protezione Civile della Regione a seguito del passaggio del demanio idrico dallo Stato alla Regione.

Giovedì 5 e venerdì 6 giugno: Diramazione allerta e conferenza stampa dell’Assessore regionale alla protezione civile.  

Si è proceduto a simulare l’evolversi di un possibile evento di piena, ad iniziare dall’invio, nella giornata di giovedì 5 giugno, di un primo avviso di avverse condizioni meteorologiche diramato dalla Sala operativa regionale ai Comuni coinvolti dalla simulazione e, tramite messaggistica SMS, a tutto il personale tecnico, oltre che verso i cellulari di servizio dei gruppi comunali di protezione civile coinvolti.

Il Centro Funzionale–Sala Operativa Regionale ha provveduto, nella giornata successiva di venerdì 6 giugno, ad inviare successivi aggiornamenti meteo ai vari soggetti competenti, informando della situazione in atto, sulla base delle prime previsioni idrologiche ed idrauliche elaborate, gli enti concessionari delle infrastrutture presenti lungo il corso del fiume.

A seguito delle comunicazioni ricevute dalla SOR, le Direzioni provinciali dei LL.PP. di Udine e Pordenone, l’Ufficio del Genio civile di Udine hanno posto in reperibilità il personale idraulico. Dell’esercitazione sono stati inoltre informati il Dipartimento della protezione civile e, tramite la rete dei Centri funzionali, gli uffici idraulici e le organizzazioni di protezione civile operanti sulla sponda veneta del fiume.

Lo scenario ipotizzato per l’esercitazione ha rispecchiato le caratteristiche di un evento di piena realmente accaduto nel novembre del 1996, del quale si dispone di dati pluviometrici ed idrologici  registrati. Lo sviluppo spazio temporale dell’evento è stato riprodotto tramite simulazione numerica con l’impiego del programma di calcolo Mike 11 in dotazione alla PCR. Il software consente l’aggiornamento in tempo reale dei risultati sulla base dei valori provenienti dai modelli meteorologici e di quelli provenienti in continuo dalle stazioni di rilevamento pluviometriche ed idrometriche. In tal modo è possibile prevedere con alcune ore di anticipo l’andamento della piena nelle diverse sezioni di controllo, stimare in anticipo i tempi di percorrenza nelle diverse parti del fiume anche in relazione alla presenza o meno di aree golenali di espansione, con la possibilità di stimare i livelli idrici raggiunti dalle acque nelle tratte arginate, soggette al servizio di sorveglianza delle opere di difesa.

Mattina di sabato 7 giugno: emergenza idraulica nel bacino montano

Nella simulazione, le precipitazioni, cadute abbondanti il giorno precedente, sono proseguite durante la notte raggiungendo i 190 mm in 24 h, dando luogo all’onda di piena.  Nelle prime ore del mattino di sabato 7 giugno le acque del But, a Tolmezzo, hanno superato i livelli di guardia. Informate sull’evolversi della situazione le Direzioni provinciali dei LL.PP. di Udine e Pordenone, hanno attivato il servizio di piena richiedendo alla SOR di predisporre l’attivazione del servizio di sorveglianza degli argini secondo la pianificazione predisposta nell’ambito del Piano regionale delle emergenze di protezione civile.

I primi Gruppi comunali di protezione civile ad essere attivati sono stati quelli destinati agli argini del But in Comune di Tolmezzo. Questi, ricevuto sui cellulari di servizio un primo messaggio di allertamento per l’attività di sorveglianza degli argini, si sono immediatamente organizzati presso la propria sede comunale per iniziare l’attività di pattugliamento degli argini. L’ordine di recarsi sulle rispettive tratte arginali è stato diramato poco dopo dalla SOR, al raggiungimento dei livelli idrometrici fissati come primo livello di allarme.

Nella Sala Operativa Regionale sono allora iniziate a giungere le comunicazioni comunicazioni provenienti dai volontari impegnati nel servizio di piena sul But e lungo il tagliamento nei Comuni di Tolmezzo, Amaro, e Cavazzo Carnico, subito inserite in un database geografico per un’immediata percezione, costantemente aggiornata, dello stato di monitoraggio degli argini.

Al raggiungimento del livello di guardia (1.90 m) all’idrometro di Venzone il servizio di piena è stato aperto per l’intera asta del fiume, mentre al raggiungimento del 1° livello di allarme (3.20 m) è stato diramato il primo bollettino di criticità idraulica contenente le prime stime sui tempi e livelli previsti per l’onda di piena nelle successive 24 ore.

L’Assessore regionale alla protezione civile presente a Palmanova e collegato in videoconferenza con le due Prefetture di Udine e Pordenone, oltre che con la sede comunale di protezione civile del Comune di Latisana ha illustrato la situazione in atto e quella prevista per l’esercitazione. Collegate simultaneamente via radio in videoconferenza due postazioni esterne che consentivano alle autorità di vedere la situazione in atto in quel preciso istante presso la passerella di Pioverno, a Venzone, e al ponte ferroviario sul Tagliamento a Latisana; tali collegamenti sono stati realizzati anche con la collaborazione dei volontari e la strumentazione tecnologica dell’Associazione Radioamatori C.I.S.A.R..

Per tutta la mattina di sabato sono proseguite le attività delle squadre comunali coordinate dalla SOR per la sorveglianza del territorio, l’allertamento della popolazione residente nelle aree a potenziale rischio esondazione nei Comuni rivieraschi di Bordano, Trasaghis, Forgaria, Pinzano e Spilimbergo in riva destra e Venzone, Gemona, Osoppo, e Majano in sponda sinistra. Tale attività ha coinvolto il Corpo forestale regionale che ha dato supporto all’attività di sorveglianza del territorio per verificare l’eventuale presenza di persone o animali nelle aree golenali raggiungibili dalle acque di piena.

Pomeriggio di sabato 7 giugno: la piena transita nel medio corso

Nelle prime ore del pomeriggio l’onda di piena ha raggiunto la pianura ove il letto fluviale è delimitato dagli argini. Al raggiungimento dei livelli fissati per il 1° livello di allarme agli idrometri segnalatori, è scattato in modo progressivo l’ordine di attivazione del servizio di sorveglianza degli argini stessi lungo le 8 tratte arginali definite per la sponda destra e le 10 tratte del piano regionale definite per la sponda sinistra. A queste seguono, nella parte terminale del fiume, a confine con la Regione Veneto, altre 11 tratte di sorveglianza di competenza del Magistrato alle acque di Venezia con il locale Genio civile di Udine.

Per questa parte del Tagliamento, l’esercitazione ha costituito un importante momento di verifica, preliminare alla stipula di un accordo tra l’Amministrazione statale e la Regione Autonoma FVG per l’estensione definitiva del Piano regionale delle emergenze alla parte terminale del Tagliamento.

La Sala Operativa di Palmanova ha costantemente seguito l’attività di sorveglianza degli argini, raccogliendo le osservazioni dei volontari, comunicandole per le verifiche di competenza al personale idraulico presente all’esercitazione. In alcuni punti, al ritrovamento dei finti fontanazzi realizzati appositamente per l’esercitazione, è seguita l’attivazione di un pronto intervento idraulico facendo convergere sul posto uomini e mezzi necessari alla realizzazione di coronelle di contrasto.

Sera di sabato 7 giugno: emergenza idraulica nel basso corso

Nella serata di sabato la piena ha raggiunto la parte di bassa di pianura richiedendo l’attivazione del servizio di sorveglianza lungo la sponda friulana nei comuni di Ronchis, Latisana, e Lignano Sabbiadoro, di competenza del Magistrato alle acque di Venezia e lungo la sponda veneta, nel Comune di San Michele al Tagliamento.

Calata la notte, i volontari si sono esercitati nell’individuazione di fontanazzi, simulati al piede dell’argine mediante vulcanelli di sabbia posizionati sempre dal personale idraulico.

Relativamente alla città di Latisana, le comunicazioni della Sala operativa sono stati dirette a Rete ferroviaria italiana e a FVG Strade per la sicurezza dei due ponti sul Tagliamento, i cui impalcati sono stati raggiunti dalla risalita del livello delle acque nel corso della notte. Sempre sulla base dei modelli idraulici di calcolo la SOR ha comunicato al Centro coordinamento emergenze della Regione Veneto i tempi e le quote raggiunte dal Canale Cavrato, antica rotta fluviale che recapita nella laguna di Caorle la maggior parte delle portate di piena. Attività di controllo sono state effettuate in serata presso la Conca di Bevazzana e il Parco Zoo.

Mattina di domenica 8 giugno: Il Tagliamento raggiunge il colmo di piena a Latisana

Dopo una breve interruzione notturna, l’esercitazione è ripresa nella giornata di domenica 8 giugno riguardando la parte bassa del Tagliamento ove la piena si è mantenuta sopra il 1° livello di allerta per l’intera giornata.

Per tutta la mattinata sono proseguite le attività di pattugliamento degli argini da parte dei volontari comunali di protezione civile, interessando anche tratti di argini secondari posti a difesa di aree abitate in golena. Nel frattempo i tecnici della Protezione Civile della Regione, assieme agli ufficiali idraulici e a personale del Corpo forestale regionale proseguivano l’attività di informazione della popolazione residente nelle aree golenali del fiume raccogliendo gli stati d’animo della gente. La maggioranza delle persone si è dichiarata disponibile ad una nuova esercitazione comprendente una prova di evacuazione delle aree a rischio.