Oltre cinquecento i volontari, provenienti da tutto Triveneto, dalla Carinzia e dalla Slovenia, che hanno partecipato sabato 2 e domenica 3 giugno 2007 all’esercitazione integrata organizzata dalla Protezione civile della Regione, in collaborazione con l’Associazione nazionale Alpini del Friuli Venezia Giulia.
L’obiettivo che si voleva raggiungere con questa esercitazione era il miglioramento della sincronia e dell’affiatamento tra i volontari, chiamati ad agire nei diversi scenari emergenziali simulati nel corso delle due giornate.
L'attività addestrativa ha avuto inizio con l'ipotetica caduta di una frana, il conseguente isolamento dell’abitato di Saisera e la necessità, quindi, di portare viveri e soccorsi alle 2 mila persone rimaste bloccate; questa situazione era poi aggravata dalla presenza di numerosi turisti, del tutto impreparati e scarsamente attrezzati. Contestualmente sul monte Acomizza, alcune persone ed alcuni capi di bestiame risultavano dispersi, mentre nella zona del Monte Nebria la caduta di un fulmine è stata la causa di un grave incendio. L’abbattersi successivo di una violenta tromba d’aria con lo sradicamento di interi tratti di bosco avevano causato, inoltre, numerosi smottamenti compromettendo la stabilità di alcuni versanti del monte.
Su questa base, tre sono stati principalmente i filoni di intervento; il primo ha coinvolto il 3° Raggruppamento Ana e il Coordinamento sanitario del Triveneto impegnati in una attività di tipo sanitario, finalizzata soprattutto a circoscrivere l’area d’intervento emergenziale, con la creazione di un cordone sanitario volto ad impedire il diffondersi di epidemie tra i volontari e nel patrimonio zootecnico, garantendo altresì un supporto medico sia ai volontari che alla popolazione.
Il secondo ha interessato la squadra comunale di Protezione civile di Malborghetto Valbruna, il Corpo Pompieri Volontari di Ugovizza, il Soccorso Alpino e la delegazione di protezione civile carinziana che hanno affrontato lo spegnimento dell’incendio boschivo che si era sviluppato nel Monte Nebria e l’azione di soccorso alle persone risultate disperse sul Monte Acomizza. Infine il terzo filone di intervento ha visto interessati i volontari dell’ANA di Udine, i quali dovevano rifornire di acqua e viveri l’area della Val Saisera e del Monte Cocco iniziando, nel contempo, la conta dei danni subiti dagli immobili.
Un ulteriore campo di azione è stato il comune di Pontebba, dove i volontari del Distretto della Val Canale e Canal del Ferro erano attivi in tre siti diversi: vicino all’ ex Ferrovia si sono occupati dello scoprimento di un condotto delle acque di scolo e della pulizia del fondo da arbusti e ghiaia; a San Leopoldo hanno effettuato la pulizia e la bonifica dei campi a margine della strada, mentre nell’alveo del Rio Uccellis hanno provveduto alla sistemazione e pulizia dagli arbusti di un muro a secco.
In questi variegati contesti hanno operato inoltre la squadra di sommozzatori dell’ANA, intervenuti nell’ambito delle ricerche effettuate in ambienti invasi dall’acqua, una squadra dell’Ana di Valdagno e il 2° Raggruppamento veterinario di Reggio Emilia.
Il Centro operativo di tutti gli interventi esercitativi, fissato ad Ugovizza, è stato visitato anche dall’Assessore alla protezione civile Gianfranco Moretton. Nel salutare tutti i volontari alpini di protezione civile presenti, Moretton ha ricordato come “..i volontari dei gruppi Ana sono stati i maestri per la nascita delle squadre della Protezione civile regionale, veri e propri esempi di capacità, serietà e coerenza.”
L’esercitazione si è conclusa nella giornata di domenica 3 giugno 2007 con una sfilata lungo le vie del paese di Ugovizza - dall’ex caserma Solideo alla sede del Centro Operativo di Ugovizza - che ha visto la partecipazione di tutti i volontari e mezzi di protezione civile che avevano lavorato nei due giorni precedenti, per il raggiungimento degli obiettivi di sinergia e collaborazione operativa che l’esercitazione stessa si prefissava.
Soddisfazione per i risultati raggiunti è stata, infine, espressa anche dall’Assessore Moretton: “Questa esercitazione in Valcanale ha rivestito un duplice significato: da una parte ha ricordato la necessità, in questa vallata, di fare interventi di prevenzione, attivando azioni conoscitive del territorio, mentre dall’altra ha rappresentato un passaggio obbligato per intensificare i rapporti e le collaborazioni con le realtà di protezione civile vicine, utili per avviare interventi di soccorso reciproci ».