Geologia della pianura

La Pianura Friulana rappresenta, in linea generale, il lembo orientale della Pianura Padana, ma per le sue caratteristiche deve essere considerata semi - indipendente dalle vicissitudini di quest’ultima essendo caratterizzata da maggiore acclività e da sedimenti, in genere, più grossolani. La sua elevazione va da poco meno di 300 m a 0, per un'estensione N-S di circa 80 km. La potente coltre di sedimenti che la costituiscono è quaternaria, con un basamento roccioso prequaternario che nell'area orientale si ritrova a pochi metri di profondità e verso ovest arriva a -250 m nel sottosuolo di Grado e a più di -600 m nei pressi di Latisana. La Pianura Friulana è costituita da una potente coltre di depositi fluvio-glaciali, fluviali e marini che presentano caratteristiche granulometriche diverse andando da monte al mare. Le alluvioni della fascia pedemontana, che costituiscono l'Alta pianura, sono grossolane con prevalenza di ghiaie, ghiaie e sabbie e rari conglomerati. Man mano che si scende verso sud la granulometria, mediamente, diminuisce ed i sedimenti sono via via meno permeabili. Le alluvioni della Bassa pianura (la parte di pianura posta a sud della Linea delle Risorgive che unisce Pordenone a ovest con Monfalcone a est) sono infatti costituite da frazioni granulometriche più fini (sabbie argillose, limi ed argille) alternate a sedimenti ghiaioso-sabbiosi spesso limosi.

Immagine del filmato del "volo virtuale" nelle strutture sepolte della Pianura Friulana (file in formato zip)

Possiamo individuare quindi due vaste fasce, quella dell'Alta pianura che ospita i grandi  conoidi di materiale grossolano e la fascia della Bassa pianura che dalla Linea delle Risorgive si estende sino al mare.

Il Fiume Tagliamento divide la pianura in due aree granulometricamente e litologicamente alquanto differenti: nella parte orientale il Quaternario è meno potente, mostra una morfologia più complessa, è interrotto da modesti rilievi isolati di varia natura ed è dato da diversi conoidi costituiti da elementi con litologie e granulometrie variabili.

La parte occidentale è costituita invece dal grande conoide del Cellina-Meduna formato da materiali ghiaiosi, quasi esclusivamente carbonatici.

Le caratteristiche litostratigrafiche del sottosuolo sono relativamente disomogenee e differiscono sensibilmente da zona a zona in virtù della diversa genesi dei depositi della Pianura Friulana. I depositi ed i materiali che costituiscono gli acquiferi sono il prodotto della deposizione di sedimenti avvenuta sicuramente durante tutto il Quaternario e probabilmente anche in un periodo antecedente non esattamente definibile. Si sono susseguite nel tempo infatti fasi climatiche e paleogeografiche diverse che hanno determinato molteplici facies deposizionali con variazioni laterali e verticali. Movimenti eustatici e variazioni di livello marino hanno comportato fasi di ingressione e di regressione marina tali da definire e condizionare nell'area interessata l'apporto dei sedimenti, fossero essi fini o grossolani. Apporti di materiali permeabili sono sicuramente dovuti alla fase cataglaciale della glaciazione wurmiana, con l'intercalazione di deposizioni di sedimenti marini avvenuta per fasi di trasgressione del mare Adriatico. Tali variazioni eustatiche hanno portato alla deposizione di materiale prettamente marino in zone sottoposte altrimenti ad intenso alluvionamento fluviale. Si ritrovano cosi materiali misti, sia sabbioso-argillosi che limoso-argillosi e talora organici, in tutta la fascia compresa tra la Linea delle Risorgive e l'area perilagunare, mentre più a sud prevalgono depositi fini limoso-argillosi.