6 MAGGIO 1976 - 9 MAGGIO 2010 - LA LUNGA STORIA DELLA PROTEZIONE CIVILE: il convegno organizzato a Udine per l'anniversario del terremoto del Friuli

9 maggio 2010
Udine

Domenica 9 maggio 2010 a Udine, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la Protezione civile della Regione ha organizzato, per il 34° anniversario del sisma del ‘76, un convegno dal titolo "6 MAGGIO 1976 – 9 MAGGIO 2010 - LA LUNGA STORIA DELLA PROTEZIONE CIVILE". Al convegno hanno partecipato, in qualità di relatori, il Sottosegretario di Stato e Capo Dipartimento della Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, il Presidente ISPRO e Commissario straordinario durante il Terremoto del 1976, onorevole Giuseppe Zamberletti, il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dott. Renzo Tondo, l'Assessore Regionale alla Protezione Civile, dott. Riccardo Riccardi, e il dott. Giancarlo Cruder, già Sindaco di Tarcento nel periodo della ricostruzione, e successivamente Assessore Regionale alla Protezione Civile e Presidente della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia; il Capo redattore della RAI del Friuli Venezia Giulia, Giovanni Marzini, ha svolto il ruolo di moderatore del dibattito. All'evento hanno preso parte circa 1200 tra volontari dei Gruppi comunali e delle associazioni di volontariato, Sindaci ed Assessori comunali ed autorità civili e militari.
Tutti i presenti nel Teatro Giovanni da Udine hanno accolto con un lungo applauso l'onorevole Zamberletti e il Capo Dipartimento Bertolaso, in quanto persone che rappresentano l'ieri e l'oggi della Protezione civile ma anche in quanto simboli dello Stato che funziona. Ha fatto seguito la proiezione di un filmato, realizzato dalla Protezione Civile della Regione e dal Centro Produzioni Televisive dellUfficio Stampa della Regione, in collaborazione con l'Università di Udine, con immagini di repertorio della Cineteca del Friuli e della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, che ha ricordato il sisma del '76, gli anni della ricostruzione del Friuli ma anche le potenzialità dell'attuale Sistema regionale di Protezione Civile. Il filmato, introdotto dalle parole di lode al popolo friulano del Presidente Pertini, ha ripercorso gli eventi della tragedia e della ricostruzione attraverso le parole dell'allora Presidente della Regione Antonio Comelli e dell'Assessore alla Ricostruzione e poi Presidente della Regione Adriano Biasutti.
Al termine della proiezione l'Assessore Riccardi è intervenuto sottolineando l'importanza di ricordare la tragedia del terremoto del Friuli in quanto "non c'è futuro senza memoria e non c'è cuore se non si custodisce forte la radice dalla quale si nasce", questo è il motivo per cui ogni 6 maggio i friulani ricordano i morti del sisma ma anche orgogliosi "una ricostruzione riuscita" e le persone che l'hanno resa possibile come "l'onorevole Giuseppe Zamberletti, autentico punto di riferimento di quel tempo''.  L'Assessore ha sottolineato che la storia del terremoto corre parallela a quella della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ed ha aggiunto che "Zamberletti e Bertolaso: loro due assieme a tutti i sindaci, i tecnici, i volontari fanno la lunga storia della Protezione civile". Infine Riccardi ha evidenziato che dai sacrifici, dal dolore e dalla sofferenza di quella tragedia sono nati dei "figli grandi e forti" quali l'Università di Udine, una classe dirigente responsabile, il cosiddetto "modello Friuli" e la Protezione Civile regionale formata di 12 mila volontari "uno straordinario esercito di solidarietà". L'Assessore ha concluso dicendo che la Protezione civile è "un'organizzazione che non può essere messa in discussione, in quanto è un patrimonio al quale il Paese e questa regione non possono rinunciare". 
Ex Presidente della Regione Giancarlo Cruder ha ricordato il cosiddetto "modello Friuli", che ha garantito la ricostruzione, e la nascita nel Friuli Venezia Giulia della Protezione civile con la legge regionale 64 del 1986.
A questi due interventi ha fatto seguito un dibattito tra i relatori. In particolare il Presidente Tondo ha evidenziato il parallelismo esistente tra il sisma  del '76 e l'attuale crisi economica dicendo "così come siamo stati capaci di far diventare un momento di difficoltà un’opportunità, dobbiamo adesso trasformare la difficoltà della crisi economica in un’opportunità per tutti, dobbiamo saper cogliere questo momento per guardare al futuro".
L'onorevole Zamberletti, ricordando i momenti iniziali dei soccorsi, ha detto che in quei giorni si rese conto della necessità di creare una struttura per organizzare il volontariato e per il coordinamento delle forze chiamate ad operare nell'emergenza, per questo Zamberletti ha detto: "Udine e il Friuli sono la Gerusalemme della Protezione civile".
Il Sottosegretario Bertolaso ha avuto il compito invece di tracciare un raffronto tra il sisma del '76 e il terremoto in Abruzzo, egli ha evidenziato che molte delle iniziative fatte a L’Aquila sono state simili a quelle  a suo tempo realizzate in Friuli: temporaneo alloggiamento della popolazione negli alberghi dei centri sulla costa,  costruzione di villaggi di case provvisorie nei comuni di residenza, ma ha evidenziato anche che "in Abruzzo il sisma, rispetto al Friuli, non ha riguardato tanti piccoli Comuni, ma ha colpito un capoluogo di regione con quasi 100 mila abitanti e ha distrutto il tessuto sociale". Il Capo Dipartimento, in analogia a quanto successo in Friuli, ha detto: "Io ho stimato la ricostruzione de L'Aquila in otto anni, ma i tempi dipenderanno dalle istituzioni locali, dal Commissario (il presidente della Regione) e dal suo vice (il sindaco de L’Aquila), come è stato per il Friuli: è una sfida e se sarà vinta la vincerà tutto l'Italia, se sarà persa la perderemo tutti gli italiani". Però ha sottolineato Zamberletti "Non si chieda alla Protezione civile le cose che le organizzazioni ordinarie dello Stato non riescono a fare scaricandole addosso compiti che con essa non hanno nulla a che vedere".
Il giornalista Marzini alla fine ha chiesto ai relatori, quale sarà il futuro della Protezione civile nella nostra Regione e nel paese la risposta dell'Assessore Riccardi è stata: "continuare sulla stessa strada, ricordando la lezione di valori e di esperienze del modello Friuli". L'onorevole Zamberletti ha detto "La Protezione civile avrà ancora un magnifico futuro, a meno che non si rischi la deriva della frammentazione delle sue forze". Zamberletti ha sottolineato inoltre l'importanza della creazione dei corpi comunali dei volontari in quanto necessari sia nelle emergenze ma anche nella prevenzione e per accrescere la cultura della sicurezza tra i cittadini. Infine ha  voluto ricordare quelli che sono stati i veri protagonisti della ricostruzione: i Presidenti Comelli e Biasutti, il Prefetto Spaziante e i Sindaci dei comune terremotati, dichiarando di provare "la nostalgia per il valore delle persone incontrate nei momenti della verità". Ha concluso il Capo Dipartimento Bertolaso dicendo: "la Protezione civile vivrà indipendentemente dalle persone che la guidano, perché ciò che conta sono i valori, le passioni e il fare squadra che in questa si ritrovano".