Il Vicepresidente della Giunta Regionale ed Assessore alla Protezione civile, Luca Ciriani, nell'ambito del Piano nazionale per l'accoglienza dei migranti, ha incontrato i sindaci dei Comuni della Regione

22 e 26 luglio 2011
Palmanova

Nell’ambito del Piano nazionale per l’accoglienza dei migranti, il Vicepresidente della Giunta Regionale ed Assessore alla Protezione civile, dott. Luca Ciriani, insieme al prefetto di Trieste, dott. Alessandro Giacchetti - entrambi Commissari delegati a gestire l'emergenza profughi in Friuli Venezia Giulia -, e al Direttore centrale della Protezione civile Regionale, dott. Guglielmo Berlasso, ha incontrato, presso la  Sede della Protezione civile a Palmanova, i  sindaci dei 218 Comuni del Friuli Venezia Giulia per fare il punto della situazione sull’emergenza afflusso di cittadini extracomunitari provenienti dal Nord Africa.

Nella giornata di venerdì 22 luglio 2011 si sono svolti gli incontri con i sindaci dei Comuni delle province di Pordenone, Gorizia e Trieste, mentre martedì 26 luglio si sono riuniti i sindaci della provincia di Udine. Questione centrale all’ordine del giorno: trovare nuove forme di collaborazione con gli enti locali per l'accoglienza dei profughi e trovare una modalità per coinvolgere i migranti in attività a favore delle realtà che li ospitano.

"Ho voluto incontrare i sindaci - ha spiegato l’Assessore Ciriani - in quanto ritengo sia necessario attivare una serie di azioni mirate, e di analisi, in relazione ai migranti presenti in Friuli Venezia Giulia a seguito dell'emergenza nata in Nord Africa. Preso atto che la Regione Friuli Venezia Giulia, così come tutte le altre Regioni d’ Italia, è chiamata dallo Stato ad attuare un protocollo di emergenza sottoscritto con il Ministero degli Interni, il mio intendimento è quello di continuare a gestire questa emergenza in maniera coordinata con i sindaci, tenendo sempre in considerazione le necessità di ogni singolo territorio".

In particolare il Vicepresidente Ciriani e il prefetto Giacchetti hanno sollecitato i Comuni ad individuare, da un lato strutture che possano ospitare i migranti al di là degli alberghi, e dall'altro ad attivare corsi di formazione o iniziative di volontariato. "L'invito che abbiamo fatto ai Comuni - ha spiegato il dott. Ciriani - è quello di trovare sistemi affinché queste persone possano essere impiegate gratuitamente nel territorio: un modo anche per dar loro la possibilità di restituire in termini di impegno e collaborazione quanto ricevuto sul fronte dell'accoglienza e della solidarietà". “Inoltre, affinché la presenza dei migranti sia sostenibile con il territorio che li ospita, abbiamo scelto di dividerli in piccoli gruppi per evitare che un singolo comune debba subire un forte impatto in termini di accoglienza”.