Testato un innovativo dispositivo per la ricerca di dispersi messo a punto dalla Protezione Civile della Regione

13 giugno 2010
Maniago (PN)

Domenica 13 giugno 2010, nell'ambito dell'esercitazione denominata "Maniago 2010" svoltasi nel medesimo comune pordenonese, i tecnici della Protezione Civile della Regione, con la collaborazione dei volontari dei Gruppi comunali del Distretto di Protezione civile “Meduna – Cellina“ e dell'associazione CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), hanno testato per la prima volta un dispositivo per la ricerca di persone disperse; alla prova hanno assistito anche l’Assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, il sindaco di Maniago, Alessio Belgrado, l'assessore comunale alla Protezione civile, Gianfranco Turatti, e il Direttore centrale della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Guglielmo Berlasso.
Il nuovo dispositivo, svilluppato da ditte del settore con la supervisione del Direttore, Guglielmo Berlasso, e dei tecnici della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, Marco Tessarotto e Matteo Benedetti, si basa su tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification o Identificazione a radio frequenza) che consente l'identificazione automatica di oggetti o persone basata sulla capacità di memorizzare e accedere a distanza a dati identificativi e alle coordinate GPS usando dispositivi elettronici (chiamati TAG o transponder) che sono in grado di rispondere comunicando le informazioni in essi contenute quando "interrogati". Il sistema utilizzato per la Ricerca persone prevede l’interazione tra due categorie di dispositivi: lo Slave RFID e il Master RFID. Il prototipo, unico nel suo genere, in assenza di segnale satellitare potrebbe funzionare anche effettuando una triangolazione del segnale radio trasmesso. L'utilizzo primario di questa tecnologia è nella ricerca di persone disperse in montagna in quanto utilizzabile anche in zone dove non arriva alcun segnale telefonico.
Il test effettuato a Maniago ha visto impegnati dieci volontari-cavie dotati del nuovo dispositivo disperdersi in varie zone sia di montagna (Monte Jouf) che in zone di pianura; ogni escursionista “cavia” ha posizionato gli slave nel loro zaino. Dopodiché è iniziata la ricerca delle cavie con i Master RFID, inizialmente da terra, percorrendo con un mezzo di protezione civile le zone limitrofe alle aree di ricerca, e quindi effettuando la ricerca dall'alto con l'utilizzo dell'elicottero della Protezione Civile della Regione.  La simulazione ha dimostrato l'estrema efficienza della ricerca mediante il nuovo dispositivo rispetto ai sistemi tradizionali. L'esercitazione ha previsto anche il recupero e trasporto a valle in barella da parte degli uomini del Soccorso Alpino di una persona dotata del nuovo dispositivo e che risultava, ai fini della simulazione, ferita.
L'assessore Riccardi, che ha anche sorvolato in elicottero la zona delle operazioni rendendosi personalmente conto del lavoro svolto dagli operatori nelle diverse fasi di ricerca dei dispersi, ha espresso piena soddisfazione per l'esito del test: "Un formidabile supporto tecnologico a servizio dei cittadini, che al momento solo la Regione Friuli Venezia Giulia può vantare. Per gli escursionisti nel Friuli Venezia Giulia cambia il modo di vivere la montagna, perché grazie a questa tecnologia è possibile intervenire nella ricerca e nel soccorso delle persone disperse in maniera più sicura, più puntuale e anche più economica".
Infine l'Assessore ha ringraziato gli operatori della Protezione civile e dei Gruppi comunali, del Corpo Forestale Regionale e di tutte le altre associazioni intervenuti all'esercitazione "Maniago 2010", in quanto il loro impegno nelle attività addestrative consente al Sistema regionale di Protezione civile di "avere sempre personale aggiornato e preparato, pronto a fronteggiare le varie emergenze".