Martedì 27 maggio 2008 a Udine, presso la sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione della Convenzione sottoscritta dalla Protezione Civile della Regione per la definizione del Rischio Sismico di tutti gli Edifici Scolastici della Regione.
La conferenza stampa è stata presieduta dall’Assessore regionale alla Protezione Civile arch. Vanni Lenna che ha presentato le attività che vedono il coinvolgimento per i prossimi tre anni dell’Università degli Studi di Udine, dell’Università degli studi di Trieste e dell’ Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS.
Il Direttore Centrale della Protezione civile dott. Guglielmo Berlasso ha sottolineato come questa nuova attività, che ha come scopo principale la messa in sicurezza dal punto di vista sismico degli oltre 1200 edifici scolastici regionali, sia in gran parte basata sui risultati di altri due importanti attività di prevenzione svolte dalla Protezione civile regionale nell’ultimo decennio (1998-2001 Mappa del rischio sismico della Regione, e 2003-2006 Riclassificazione Sismica del territorio regionale) avvalendosi della collaborazione del consolidato gruppo di esperti che ora sono stati chiamati ad analizzare la situazione del rischio sismico del patrimonio scolastico regionale. Ancora una volta la Regione Friuli Venezia Giulia, così come si è verificato per i due progetti precedenti, realizza per prima in Italia un’attività di Protezione civile rivolta ad aumentare il livello di sicurezza della popolazione scolastica. Gli obiettivi della Convenzione sono assolutamente in linea con le direttive della Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri 3274/2003 che definisce come prioritaria l’analisi dal punto di vista del rischio sismico degli edifici strategici e sicuramente a tale categoria appartengono gli edifici scolastici.
Gli esperti degli Enti scientifici hanno quindi illustrato nei particolari le attività di analisi del rischio sismico che prendono il via in questi giorni. Il dott. Dario Slejko dell’OGS ha parlato della definizione delle accelerazioni attese e della definizione di dettaglio del moto del suolo.
La parola è passata al Prof. Franco Cucchi dell’Università di Trieste il quale ha evidenziato l’importanza della conoscenza delle caratteristiche geologiche, geotecniche e morfologiche dei terreni sui quali gli edifici scolastici sono costruiti, e ha ribadito quanto sia fondamentale estendere questa conoscenza all’intorno degli edifici stessi.
Ha continuato quindi il dott. Stefano Grimaz dell’Università di Udine illustrando dettagliatamente le fasi della attività nelle sue parti ingegneristiche volte all’analisi e alla catalogazione di tutte le strutture scolastiche regionali, oltre alla definizione degli eventuali interventi necessari ad adeguare tali edifici dal punto di vista sismico.
I principali risultati della attività sono i seguenti:
- riduzione delle perdite di vite umane;
- mantenimento delle funzioni strategiche svolte dagli edifici scolastici;
- eliminazione delle disuguaglianze a livello di sicurezza degli edifici scolastici;
- realizzazione di un archivio/catalogo di tutte le strutture scolastiche con caratterizzazione dei siti;
- individuazione degli interventi necessari per la riduzione del rischio sismico per ogni edificio scolastico.
In conclusione l’Assessore regionale alla Protezione Civile arch. Vanni Lenna, nel rispondere ai giornalisti ha sottolineato che questa è da considerare assolutamente una attività di prevenzione e in nessuna maniera deve essere interpretata in termini allarmistici. Se qualche edificio scolastico dovesse risultare inadeguato la Protezione Civile coordinerà la messa in sicurezza della struttura così come fa per ogni opera di importanza vitale per la popolazione.