Con il collaudo finale del secondo lotto di implementazione si è concluso nel mese di luglio scorso il progetto di ammodernamento e potenziamento del monitoraggio nivologico sul territorio regionale elaborato dalla Protezione civile della Regione in collaborazione con il settore Neve e Valanghe del Servizio Corpo Forestale regionale della Direzione centrale risorse rurali agroalimentari e forestali. Il progetto, avviato nel 2007 e suddiviso in due lotti funzionali, ha mirato ad ammodernare stazioni esistenti e ad installarne di nuove in versanti e località finora non coperte da sensori in telemisura, integrandole nella rete regionale gestita dalla Protezione civile della Regione.
Nel corso del 2013 sono state effettuati gli ultimi interventi di aggiornamento di apparati radio, implementazione del sensore pluviometrico sulla stazione di Sella di Sompdogna, e con l’installazione dell’ultima stazione denominata “Fusine valico”.
La stazione nivometeorologica di “Fusine valico” posta a quota 849 presso l’area camper della piana di Fusine, a poche centinaia di metri dalla storica stazione manuale nei pressi dell’ex stazione forestale di Fusine, attiva dal 1970, di cui andrà a proseguire la serie storica, arricchendola anche con i nuovi sensori anemometrici, nivometrici e di radiazione solare.
La stazione è anche dotata di fotocamera per il monitoraggio dell’innevamento sulla piana che conduce al valico con la Slovenia e sui versanti settentrionali del Monte Mangart e del Picco di Mezzodì.
Alla luce del completamento del progetto nivometeorologico oggi nella rete sono attivi 51 sensori nivometrici su stazioni in telemisura, con copertura in quota e a fondovalle di tutte le 4 “meteonivozone” nelle quali è suddivisa l’area montana regionale e per le quali vengono effettuate le valutazioni del pericolo valanghe.
Il completamento del progetto riveste un ruolo importante non solo per il controllo nivologico e per l’attività di previsione e prevenzione delle problematiche legate a neve e valanghe (in particolare per la stesura del bollettino valanghe), ma anche per il monitoraggio degli apporti idrici nevosi e piovosi ai fini di una gestione efficace degli eventi idrometeorologici avversi.
I dati raccolti dalle nuove stazioni consentono inoltre di migliorare la stima delle riserve idriche e sono anche uno strumento informativo utile a tutti gli utenti del territorio montano.
settembre 2013
Friuli Venezia Giulia