Assieme al Servizio foreste e Corpo forestale e l’Ispettorato Forestale di Tolmezzo con la collaborazione della Squadra Comunale di Protezione Civile di Paluzza ed in concerto con l’Amministrazione Comunale, in occasione della manifestazione Boster 2019 (BOSco e TERritorio) a cui il Corpoforestale regionale ha aderito nell’ambito dei festeggiamenti e ricorrenze per il 50° Anniversario della sua fondazione,è stata programmata, nell’ottica di sensibilizzare la collettività sul grave problema degli incendi boschivi un’esercitazione di Protezione Civileinterforze inerente il settore antincendio boschivo.La manovra oltre che agli scopi classici quali ad esempio:
- sensibilizzare i cittadini sul tema degli incendi boschivi e sulle conseguenze di questi eventi;
- armonizzare le tecniche operative e trovare le migliori sinergie possibili da parte delle varie
componenti del sistema regionale di difesa degli incendi boschivi;
- testare le attrezzature in dotazione e sperimentare nuove tecniche;
ha trattato il tema principale della simulazione di un intervento di spegnimento in un’area boscata colpita dagli schianti e interessata da un incendio. A fine ottobre del 2018 la regione Friuli Venezia Giulia è stata colpita dalla tempesta “Vaia”, un episodio di forte maltempo che ha provocato consistenti danni alla montagna friulana in particolare in Carnia. La peculiarità principale della tempesta “Vaia” è stato il forte vento con raffiche provenienti dai quadranti meridionali che hannoraggiunto e superato in alcuni punti i 200 km/h (Monte Rest). Gli effetti sul patrimonio forestale della regione sono stati devastanti; sono quasi 4.000 gli ettari di bosco rasi al suolo o fortemente danneggiati. Ilterritorio del Comune di Paluzza è stato uno dei più colpiti e la zona dei Laghetti di Timau è una dellearee che ha subito i maggiori danni dovuti agli schianti del bosco. A partire dalla tarda estate le piante, per la maggior parte appartenenti alla specie Abete rosso, schiantate dalla tempesta, hanno perso l’umidità e stanno diventando materiale vegetale ad elevata infiammabilità. La presenza a terra di una tale quantità di necromassa prefigura scenari di intervento diuna certa complessità qualora interessati da incendi boschivi.Oltre a dar origine, in certi contesti meteorologici, a fiamme di forte intensità si aggiunge la difficoltà di penetrazione in un bosco schiantato e la conseguente impossibilità ad eseguire le operazioni di spegnimento e bonifica La dimostrazione di domenica ha avuto lo scopo di simulare un intervento in questo tipo di scenario per mettere a punto le tecniche migliori per poter affrontare questo tipo disituazioni.Alla manovra è stato invitato anche personale volontario dei Distretti antincendio limitrofi nell’ottica di armonizzare le tecniche operative e trovare le migliori sinergie possibili da parte delle varie componenti del sistema regionale di difesa dagli incendi boschivi che potrebbero essere chiamate ad operare congiuntamente in occasione di incendi di medie e grosse dimensioni. Proprio ai fini di ottimizzare le tecniche di intervento ed acquisire un'efficiente sinergiaoperativa. All’esercitazione ha partecipato anche personale dei VVF con APS che illustrerà l’impiego della tecnicadell’utilizzo delle schiume.Gli scopi prefissi con l'esercitazione in argomento sono molteplici ma nell’occasione si vuoleeffettuare una simulazione su uno scenario di intervento sconosciuto. La situazione dopo la tempesta Vaia potrebbe peròessere diversa in quanto migliaia di ettari di queste particolare formazioni boscate presentano ora un diverso grado di copertura del suolo che a sua volta condiziona il livello di umidità del suolo e ilmicroclima del bosco stesso. Anche nelle aree in cui il materiale schiantato verrà interamente prelevato le diverse condizioni di soleggiamento del suolo e di arieggiamento renderanno questi popolamenti più facilmente aggredibili dalle fiamme creando situazioni temporanee di rischio in zone che prima non lo erano. Per questo motivo è necessario mappare nei dettagli queste zone e ragionare su un loropossibile coinvolgimento negli incendi prefigurando gli scenari anche più complessi in funzione del periodo della stagione in cui si può sviluppare un incendio. La zona montana friulana è una delle zone più colpite da fulmini e dagli incendi da queste generati ma quasi mai in queste formazioni boscate si sono propagati incendi proprio per la compattezza del suolo e l’alto livello di umidità che di norma lo caratterizza. Situazioni ben diverse da quelle che si possono ipotizzare nelle aree in cui la coperturaresidua post tempesta è del 25- 30 % rispetto a quella iniziale o addirittura inferiore. Obiettivo primario, oltre a raggiungere gli scopi anzidetti, è quello di verificare la conoscenza e lacapacità di utilizzo delle attrezzature in dotazione alle singole squadre in uno scenario realistico nonché quello di incrementare la sinergia operativa e diffondere nuove tecniche di spegnimento edautoprotezione. Si vuole in particolar modo responsabilizzare ed infondere nella popolazione il concettodi difesa del patrimonio boschivo, di sensibilizzare la stessa nell'attività svolta dalle istituzioni e dal volontariato nella lotta agli incendi boschivi che, specialmente nella stagione estiva, interessano tutto il territorio. Per l’esercitazione è previsto l'utilizzo di personale, i mezzi e materiali in dotazione alle StazioniForestali di Paluzza, Tolmezzo, Villa Santina e dei gruppi comunali di Protezione Civile di Paluzza,Treppo-Ligosullo, Ravascletto, Arta Terme ( Sutrio) e Osoppo che verranno impiegati come da schemadi seguito riportato; il tutto con la collaborazione di funzionari della Protezione Civile Regionale checureranno in particolare i collegamenti con la Sala Operativa Regionale. Nell’esercitazione è previsto l’intervento di una delegazione dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Tolmezzo nell’ottica di una sempre più spinta integrazione nella lotta attiva agli incendi boschivi. Hanno partecipato all'esercitazione circa 20 volontari delle squadre AIB e 6 funzionari della protezione civile della regione Auronoma Friuli Venezia Giulia.