Piani straordinari

Dal 1996 la Regione Friuli Venezia Giulia è stata interessata da numerosi eventi calamitosi di tipo “c”, eventi catastrofi di notevole intensità ed estensione che sono stati fronteggiati con mezzi e poteri straordinari a norma dell’art. 5 della Legge 225/1992.

  1. giugno 1996 - Frane ed esondazioni sull’area montana.
  2. autunno 1998 - Piogge eccezionali nella pianura friulana.
  3. autunno 2000 - Frane in area montana e piene torrenziali in pianura.
  4. giugno 2002 - Piena del Fiume Meduna con allagamenti nella pianura pordenonese ed allagamenti in altre aree della Regione
  5. novembre 2002 - Piena del Fiume Meduna e esondazione del Noncello a Pordenone
  6. 29 agosto 2003 - Alluvione della Val Canale-Canal del Ferro (evento meteorologico e dissesti provocati) (opere di ripristino)
  7. 31 ottobre - 1° novembre 2004 - Evento atmosferico eccezionale sulla pedemontana pordenonese
  8. 9 settembre 2005 - Nubifragio sulla pianura pordenonense
  9. 26-27 maggio 2007 - Fenomeni temporaleschi estesi e di eccezionale intensità sul territorio del Friuli Venezia Giulia
  10. 8 e 9 agosto 2008 - Intense ed eccezionali avversità che hanno investito la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
  11. 22-25 dicembre 2009 - Eccezionali avversità che hanno colpito il Friuli Venezia Giulia (evento all'esame del Consiglio dei Ministri per la valutazione dell'emissione di ordinanza)

 

I comuni colpiti dagli eventi calmitosi sopra descritti:


Per ognuno di questi gravi eventi è stata emanata dal governo nazionale una specifica ordinanza per consentire di attuare, con poteri straordinari rispetto alle leggi vigenti, gli interventi necessari al ripristino dei territori colpiti e l’adozione di interventi di prevenzione.

Grazie all’opera della Protezione Civile della Regione, per ognuno di tali eventi sono stati predisposti in tempi rapidissimi Piani di interventi straordinari per il ripristino in condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate sulla scorta dei quali la Regione ha ottenuto importanti finanziamenti dello Stato per l’attuazione delle opere necessarie.

E’ proprio grazie alla concreta attuazione degli interventi finanziati ed ai risultati ottenuti in termini di messa in sicurezza del territorio che la Protezione Civile regionale mantiene alta la considerazione di cui gode in Italia ed all’estero. Le emergenze dichiarate negli anni 1996, 1998, 2000, giugno e novembre 2002 sono terminate con la sostanziale attuazione dei piani straordinari.

Restano ad oggi aperte le emergenze 2003, 2004 e 2005 per le quali l’efficace azione di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio è guidata dal Commissario Delegato, nominato nella figura dell’Assessore regionale alla protezione civile.

La frequenza dei fenomeni calamitosi che hanno interessato anche ripetutamente in questi ultimi anni alcune aree della Regione ha richiesto un forte potenziamento della struttura tecnica preposta all’attuazione dei piani straordinari e l’impegno congiunto dei Comuni interessati e delle Direzioni regionali coinvolte negli specifici settori d’intervento.

Sono diverse centinaia gli interventi attuati sul territorio regionale dalla Protezione Civile nel corso degli ultimi 10 anni anche grazie alla nomina di enti attuatori subregionali.

Le tipologie di intervento hanno riguardato principalmente situazioni puntuali di accertato rischio idraulico e rischio geologico. Nella maggior parte dei casi gli interventi di messa in sicurezza hanno comportato il ripristino di infrastrutture pubbliche danneggiate quali strade, acquedotti, impianti di fognatura, argini e sponde.

La frequenza dei fenomeni atmosferici di carattere eccezionali ha certamente contribuito a mantenere alta l’attenzione sui problemi connessi al rischio idrogeologico, rafforzando la volontà tecnico-politica di raggiungere gli obiettivi di messa in sicurezza del territorio. Non è quindi casuale il fatto che in occasione dei più recenti fenomeni calamitosi, accanto all’elenco degli inevitabili danni subiti, siano stati riconosciuti ed evidenziati dalle cronache i danni evitati grazie alle opere di difesa realizzate.

Numerosissime sono le situazioni di dissesto e di rischio affrontate e risolte in questi anni. In questa sede si vogliono richiamare i principali obiettivi raggiunti con riguardo alle singole situazioni emergenziali che hanno dato avvio ai lavori urgenti e straordinari di messa in sicurezza del territorio.

O.M. 27 giugno 1996, n°2451

L’evento che colpì il 22 giugno 1996 la Regione arrecò gravissimi danni in montagna specie in Carnia ed in Val Canale – Canal del Ferro, dove i fenomeni furono comunque meno intensi rispetto a quelli del 2003. Tra le molte opere realizzate meritano una particolare menzione gli interventi di ripristino dell'officiosità dei corsi d’acqua montani sovralluvionati a seguito degli eccezionali processi di trasporto e sedimentazione di ghiaie e sabbie. Per la prima volta la Regione vide riconosciuta dal Governo la possibilità di monetizzare il canone dovuto allo Stato per l’estrazione degli inerti presenti in maniera eccessiva negli alvei torrentizi in conto opere di sistemazione idraulica. In particolare si segnalano i lavori di sistemazione idraulica del torrente Chiarsò nei Comuni di Paularo ed Arta Terme, del fiume Fella nei Comuni di Pontebba e Dogna, del fiume Tagliamento presso Ponte della Delizia dove la Protezione Civile affrontò e risolse a costo zero il ripristino delle condizioni di deflusso demolendo il vecchio ponte stradale pericolante.

O.M. 8 ottobre 1998, n°2861

Straordinarie precipitazioni colpirono l’Alta Pianura richiedendo numerosi interventi di ripristino delle opere idrauliche danneggiate. Vennero tuttavia individuati importanti interventi di prevenzione atti a scongiurare il ripetersi dei danni sofferti. Vanno ricordati in particolare gli interventi per la messa in sicurezza del torrente Tresemane, quelli di sistemazione del torrente Cormor e per la messa in sicurezza della sue casse di laminazione in località S. Andrat.

O.M. 18 ottobre 2000, n° 3090

La nostra Regione venne colpita da un’eccezionale ondata di maltempo che interessò numerose regioni dell’Italia settentrionale. Danni rilevanti furono registrati sull’intero territorio regionale in quanto le forti piogge causarono numerosi dissesti in montagna e importanti piene dei principali corsi d’acqua. Grazie al riconoscimento dello stato di emergenza e alle risorse erogate dallo Stato, furono centinaia gli interventi di ripristino e di messa in sicurezza attuati dalla Protezione Civile della Regione che avviò, tra le altre, l’importante opera di rinforzo degli argini del fiume Tagliamento a difesa dei Comuni di Latisana e Ronchis.

O.P.C.M. 12 agosto 2002, n° 3237

Nel corso del 2002 ripetuti eventi di piena dei torrenti Cellina e Meduna evidenziarono le condizioni di forte vulnerabilità della pianura pordenonese. Elevati danni vennero registrati lungo la fascia pedemontana della destra Tagliamento. Tra gli interventi realizzati a seguito dell’evento calamitoso verificatosi il 5 giugno 2002 vanno ricordati quelli finalizzati al ripristino del reticolo idrografico minore nel Comune di Pordenone, come pure quelli per la protezione della discarica e del depuratore posti in prossimità del fiume Meduna, in Comune di Pordenone.

O.P.C.M. 20 dicembre 2002, n° 3258

Nel mese di novembre del 2002 il sistema idrografico Cellina-Meduna si rese ancora protagonista di disastrosi eventi di piena molto ravvicinati con conseguenti danni alle opere arginali lungo l’asta principale e lungo gli affluenti. Va ricordata in paricolare la rotta dell’argine sinistro del fiume Noncello che comportò l’allagamento di ampia porzione della città di Pordenone. Tra le principali opere avviate a seguito di tale evento meritano un particolare rilievo i lavori di diaframmatura con palancole d’acciaio dei corpi arginali del fiume Meduna nei Comuni di Fiume Veneto, Azzano X, Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone.

O.P.C.M. 11 settembre 2003, n° 3309

L’evento meteorico catastrofico del 29 agosto 2003 portò piogge di intensità mai misurata prima d’allora, flagellando i versanti della Val Canale - Canal del Ferro e causando fenomeni di piena accompagnati da dissesti geologici di eccezionale gravità. Imponenti lavori di ripristino e messa in sicurezza dei sette comuni colpiti sono attualmente in avanzato stato di completamento.

O.P.C.M. 25 febbraio 2005, n° 3405

Le elevatissime precipitazioni che hanno interessato nuovamente il territorio regionale nei giorni 31 ottobre – 1° novembre 2004, se da un lato hanno evidenziato la frequenza sempre maggiore degli eventi atmosferici estremi dall’altro hanno consentito di verificare l’efficacia di alcuni importanti interventi di messa in sicurezza realizzati sul territorio. L’evento è servito infatti da primo banco di prova del manufatto scolmatore del torrente Corno, realizzato nel Comune di San Daniele del Friuli, delle opere di messa in sicurezza dei torrenti Tresemane e Cormor, opere queste a cui è affidata la sicurezza di importanti aree urbanizzate del Comune di Udine e di altri Comuni dell’udinese.

O.P.C.M. 11 febbraio 2006, n° 3495

Il nubifragio sulla pianura pordenonese del 9 settembre 2005 ha interessato in particolare la pianura pordenonese evidenzianto limiti strutturali di non facile soluzione nel campo delle opere di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche verso il reticolo idrografico. I notevoli allagamenti osservati nei centri abitati hanno riproposto la necessità di pervenire quanto prima ad una pianificazione degli interventi idraulici, non solo a scala di bacino, ma tenendo conto delle possibili interazioni tra bacini idrografici contigui.

O.P.C.M. 30 Agosto 2007, n° 3610

Nelle giornate del 26 e 27 maggio 2007, il territorio del Friuli Venezia Giulia è stato interessato da fenomeni temporaleschi estesi e di eccezionale intensità. Le temperature elevate, registrate nelle settimane precedenti e anomale per il periodo, hanno determinato fenomeni meteorologici particolarmente violenti dovuti allo scontro di masse d’aria calde con elevato contenuto d’umidità e le correnti fredde degli strati alti dell’atmosfera. I primi forti temporali che si sono verificati nella serata del 26 sono stati caratterizzati da intensa attività elettrica e forti colpi di vento, con precipitazioni limitate. Dalle prime ore della domenica 27 le correnti di scirocco particolarmente umide al suolo unite a venti sud-occidentali in quota hanno determinato la formazione di celle convettive particolarmente attive e persistenti che in poche ore hanno determinato precipitazioni cumulate di oltre 150 mm colpendo la fascia di territorio compresa tra la bassa pianura occidentale e le valli del Natisone nel settore orientale della Regione.

O.P.C.M. 17 ottobre 2008, n° 3709

Nel corso della notte dell’8 agosto 2008 e nella giornata successiva del 9 agosto 2008, la Regione Friuli Venezia Giulia è stata colpita da fenomeni temporaleschi diffusi, con trombe d’aria, di eccezionale intensità, che hanno interessato in particolare le zone costiere e perilagunari.